442 Pio V. 1566-1572. Capitolo 7 a. Stati cattolici. Conforme all’istruzione avuta, con eloquenti parole il Commendone esortò a pubblicare i decreti conciliari e ad eseguire le necessarie riforme. La risposta data a nome dei radunati da Daniele von Brendel arcivescovo di Magonza ed arcicancel-liere dell’impero, fu del seguente tenore: gli Stati cattolici accettano i decreti del concilio di Trento in tutto ciò che riguarda i dogmi e il culto divino; quanto alle cose disciplinari si desiderano alcune facilitazioni adattate alle circostanze, specialmente riguardo ai sinodi provinciali.1 Commendone ebbe ogni ragione d’andar lieto del suo successo. Anche se nè nella sua limitazione nè nella sua forma soddisfaceva a tutte le pretese, la dichiarazione tuttavia era un deciso progresso in confronto col tempo di Pio IV, che in questo negozio non aveva mai ottenuto una risposta soddisfacente dai principi ecclesiastici.2 Fu pure un successo che nel recesso dietale del 30 maggio nulla si trovasse di conferenza religiosa da farsi, di concilio nazionale e di libertà di religione. Così per la prima volta da molti anni finì una dieta senza perdita pei cattolici, che anzi partirono questa volta da Augsburg rincorati e ringagliarditi. Il papa molto s’allietò specialmente per l’accettazione del concilio da parte degli Stati cattolici di Germania: -affermò che la sua aspettativa era superata.3 Secondo il consiglio di Commendone, che non si fidava dell’imperatore, il soccorso contro i Turchi concesso dal papa in aprile nella somma di 50,000 scudi, fu pagato soltanto dopo la chiusura della dieta, indi il legato addì 10 luglio 1566 prese la via del ritorno a Roma.4 La dieta aveva concesso all’imperatore 24 mesi romani, cioè circa 1,700,000 fiorini ed anche pei seguenti tre anni otto mesi in ciascuno. Filippo II contribuì con -200,000 corone.5 Date queste circostanze Pio V, le cui finanze erano molto assorbite anche da altra parte, non aderì alla richiesta di ulteriori somme fatta dall’imperatore. (ì In realtà Massimiliano aveva mezzi sufficienti per arruolare in Germania 14,000 soldati a piedi e 10,000 a cavallo. Vi s’aggiunse aiuto in altra maniera, specialmente da parte dei principi italiani; inoltre 12,000 uomini dall’Austria inferiore e dalla Croazia, 6,000 dall’Ungheria, 5,000 del capitano Schwendi, tanto che in tutto vennero allestiti più di 60,000 uomini. Solo dopo che 1 Vedi Gbatianus III, 2. Ofr. Nadal III, 147. 152. V. anclie Schwarz, Visitation p. xxxm. 2 Cfr. Ritter I, 289. s Cfr. Nadal III, 159; Braunsbkrger. Pius V. 11. 4 Vedi Gratianus III, 3; Schwarz, Briefwechsel 20, 23 ss. s Huber IV, 256. « Schwarz loc. cit. 23 ss., 30, 33 ss.