II nunzio Castagna contro il cesaropapismo. 285 venisse resa al papa la debita obbedienza e alla Chiesa il suo diritto.1 Castagna ebbe inoltre da combattere ripetutamente a proposito della posizione del nunzio a Napoli,2 dell’usurpazione regnante in quel regno della giurisdizione ecclesiastica e degli impedimenti che si facevano ai vescovi nell’esercizio del loro dovere. Poiché anche in Ispagna la libertà ecclesiastica veniva variamente offesa, egli riunì tutte le sue lagnanze in un promemoria, che consegnò ai primi di marzo al re, il quale soleva leggere ogni scrittura per quanto lunga. Ha la data del 2 marzo 1568 e in esso Castagna cerca molto abilmente di mettere il re su altra via toccando, avanti tutto, una corda, che doveva tornar gradita a Filippo II. In lunga esposizione storica si dimostra come le eresie, cominciando da quella di Hus e venendo giù fino al presente, mirarono tutte ad annientare la podestà e l’autorità del papa. Così fu in Boemia, in Germania, in Francia e in Inghilterra. Fortunatamente la Spagna fu meno di tutti gli altri paesi tocca da eresie. Può sperarsi che le cose rimarranno così, non solo per la vigilanza dell’inquisizione, ma specialmente anche perchè il paese ha un re di sentimenti cattolici quanto si può desiderare, un re che quale inesorabile nemico di ogni novità religiosa va avanti a tutti gli altri come luminoso esempio. Qui pure tuttavia minaccia il pericolo a causa dell’usurpazione del potere ecclesiastico da parte del civile. Ora è chiaro che simile usurpazione reca gran danno allo stato come alla religione. L’autorità che si sottrae alla Chiesa, è detto nel memoriale, il re non l’ottiene a proprio favore, ma la manda a rotoli perchè egli non solo senza alcun guadagno per sè, senza alcun utile offende Iddio, ma agisce anche contro la propria fama e contro suo vantaggio. Per questa ragione hanno goduto grande fiducia e autorità e sono maggiormente celebrati e lodati nella storia quei principi, che largirono, non tolsero, privilegi alla Chiesa, li accrebbero anzi che restringerli. A questo punto viene descritta a vivaci colori l’oppressione della libertà ecclesiastica in Ispagna : la rigorosa revisione eseguita continuamente dai consigli e cancellerie regie delle bolle apostoliche, gli impedimenti opposti in tanti modi alle provvisioni ed esecuzioni della Corte romana, l’in- 1 Cfr. ibid. 276 ,s„ 278 s., 286. Il 30 marzo 1568 Castagna scrisse a Bonelli : « Delle cose di Milano si aspetta, come altre volte lio scritto, quello che avvisaci! il marchese di Cera Ivo. In questo mezzo ho detto al Ré et ad altri che sua Santità procederà con li debiti termini inanzi al giudicio, perchè la cosa è iß tal termine che non può fermarsi così in modo nissuno, ma è necessario che si renda a Sua Santità la debita ubbidienza et alla chiesa la dovuta giustitia ». Borghese I, 606, p. 356b, Archivio segreto pontificio. ^ A . la relazione di Castagna del 2 marzo 156S, Corresp .dipi. II. 314; cft. Ili, i.iv. A', in proposito Meister, Die Nuntiatur in Neapel in Hist. Jahrb. XIV, 81.