346 Pio V. 1566-1572. Capitolo 5 b. applicato altrimenti che per la difesa del re e della religione cattolica e che fino all’uso effettivo rimanesse depositato presso persona sicura.1 La riapertura delle ostilità avvenne fin dall’agosto col tenta tivo di catturare a forza Condé e Coligny a Noyers, dove essi cercavano di costituire un centro della potenza protestante per porgere la mano all’Orange. Amendue fuggirono alla sicura La Ro-chelle e vi raccolsero un forte esercito. A loro favore sorsero in breve tempo in numerose provincie gli ugonotti. La corte rispose coll’editto di settembre, col quale stabiliva che poiché non avevano giovato tutti i favori concessi agli ugonotti, d’allora in poi era proibito, sotto pena di morte e della confisca dei beni, qualunque culto divino non cattolico : ai predicanti protestanti era concesso un termine di 14 giorni per lasciare la Francia.2 La gioia di Pio V per questa recisa presa di posizione fu tanto più grande in quanto che la debolezza del governo francese nella pace di Longjumeau lasciava appena sperare una tale piega.3 Della consegna della bolla del 1° agosto 1568 fu incaricato il vescovo di Cajazzo, Fabio Mirto Frangipani, che doveva sostituire della Torre nella nunziatura.4 La terza guerra civile e di religione5 che fu condotta da ambe le parti con somma crudeltà e furore,6 nella sua prima parte si svolse senza alcuna grande azione bellica perchè le armate nemiche erano a un dipresso egualmente forti ed ognuna voleva che s’addivenisse alla battaglia decisiva solo in una posizione ad essa favorevole. La situazione degli ugonotti migliorò in breve a causa degli aiuti loro recati. Elisabetta d’Inghilterra mandò largamente denaro e navi da guerra; sul Reno il conte palatino Wolf-gango di Dueponti raccolse un potente esercito ausiliare. Di fronte a questo è cosa caratteristica per il governo francese e per la sua continuamente grande paura della preponderanza di Filippo, che esso, non ostante la sua angustia, accettasse soccorso spagnuolo solo in limitata misura, guadagnando invece, oltre ai 10,000 sviz- 1 Cfr. Legaz. Ai Semafori 451 is. e Ciiarrièbe III, 34. La bolla del 1° a"0' sto 1568 presso Ladebohi 1568, n. 165. Un * Avviso di Roma del 17 luglio 1568. XJrì>. lOJfO, p. 549, Biblioteca Vaticana, notifica la partenza di Rucellai da Roma. Sulle sue trattative v. i * documenti nell’Archivio segreto pontificio in App. n. 53-44. 2 Vedi Sebrantjs IX, 222 ; Tht.tanus 1. 44 ; Thompson 366. 3 Cfr. Legas. di Serristori 448 s. ; Tiepolo 188. 4 Vedi Làderchi 1568, n. 166. * Breve di raccomandazione del Frangili:111! a Cosimo I, cui doveva far visita, in data 2 agosto 1568, neH’Archivio di Stato in Firenze. Il * breve di richiamo del della Torre, in data del 12 agosto 1568, in Arni. JtJh t, 13, p. 247t>, Archivio segreto pontificio. 5 Cfr. la minuta esposizione di Gigon, La troisième guerre de religv>rl’ Paris 1911. Cfr. anche Mèi. A’Archéol. XXXIII, 245 s. 6 Cfr. Anqtjetil 223 s.