380 Pio V. 1566-1572. Capitolo 6 a. Gli uomini politici dirigenti, dei quali Laureo chiedeva la punizione, non solo erano in fondo animati da sentimenti ostili alla regina, ma eccitati ancora in alto grado contro il suo sposo, il disgraziato Darnley, a cui attribuivano che dopo l’uccisione di Riccio non fosse riuscito l’attentato a Maria. Fu egli che dopo il sanguinoso fatto impedì l’amnistia degli assassini subito progettata da Maria e che anche dopo vi si oppose. Di nuovo poi egli aveva provocato l’odio degli assassini esiliati allorché con incomprensìbile acciecamento pazzamente s’arrischiò di negare in modo solenne dinanzi al consiglio segreto reale qualsiasi correità nell’uccisione di Riccio, dichiarazione che il 21 marzo 1566 fu pubblicamente promulgata alla croce del mercato di Edinburgh. Dati i selvaggi costumi della nobiltà scozzese era naturale che i lord banditi si sarebbero sanguinosamente vendicati alla prima occasione. Intanto risposero alla dichiarazione della propria innor-cenza fatta da Darnley mandando alla regina il documento, col quale il suo sposo s’era legato coi congiurati sottoscrivendo col proprio nome. Dipoi molto presto essa arrivò a piena conoscenza del vile tradimento di quell’uomo, al quale fino a poco tempo prima aveva dedicato sì caldo amore.1 Anche nella fuga dinanzi agli assassini di Riccio Darnley erasi comportato in maniera sommamente vile e poco cavalleresca verso la regina.2 Le notizie fornite dai congiurati non furono atte a dissiparne la diffidenza contro di lui.3 Essa gli aveva bensì perdonato — e riconciliazioni fra i due sposi avvenivano piuttosto fre^ quenti4 — ma Darnley non rinunziò all’aspirazione di possedere indipendentemente la corona ed allorché il suo desiderio non fu soddisfatto, il malcontento del giovane stolto si manifestò in un modo che ricorda il capriccio di un ragazzo dissennato. Egli non fu presente all’apertura del parlamento del 1566, si tenne lontano persino dal battesimo del figlio e finalmente dichiarò che intendeva lasciare affatto la Scozia. Allora Maria il 30 settembre 1566 alla presenza dell’ambasciatore francese Ducroc e del suo consiglio segreto chiese conto della cosa a Darnley. Ducroc racconta : essa lo prese per la mano e lo pregò in nome di Dio a dirle se gli avesse dato alcuna occasione a simile risoluzione: parlasse chiaro e non la risparmiasse. Darnley rispose che non gli era stata data occasione alcuna, licenziandosi però colle seguenti parole : Addio, madama, per lungo tempo non vedrete più la mia faccia. Non lasciò tuttavia la Scozia.5 1 Hosack I, 145. Fleming 128. 2 Nau 29. 3 Esempli della sua 'diffidenza presso Fleming 132. * Ibid. 132, 134, 135, 137 5 Hosack I, 153. Fleming 138. In quello stesso giorno. 30 settembre, i lord del consiglio segreto esortarono il regale sposo a ringraziare Iddio d’avergli