io4 quella modesta de’piedi. Dato così il primo moto dalla munificenza sovrana, l’industria dei privati s’accese, s’edificarono case, s’istituiron locande e pensioni, tanto che ora in Recoaro comodamente s' albergano da milleduecento a milletrecento forestieri; nè al solo bisogno dell’asilo, ma si provvide ancora alla comodità e al diletto delle persone. La piazza fu ampliata, le strade s’ornarono di ombrosi viali, s’apersero caffè, s’apersero magazzini e botteghe fin delle cose più ricerche e sontuose. Che più? or ha un gabinetto di lettura, ed asinelli col numero in fronte che fanno 1’ ufficio o la sembianza dei fiacre o degli omnibus, e ogni altra comodità di diligenze e vetture pei viaggi di maggior corsa. A tutte le quali delizie del vivere di Recoaro è da aggiungersene un’altra non meno cara e importante, ed è che, trance i casi d’eccezione e di nobili gare, con poco si fa la spesa. Non vi si domanda maggiore agiatezza che d’uno scudo il dì ; con questo vi fanno bonissima cie-ra e ue avete ottima stanza e migliore cucina. In vero Recoaro è il paese felice dei Berlingozzi. Ed ancora vi si conduce la vita più soave del mondo, la vita della villeggiatura e delle vacan- j ze. La gente non ha altra faccenda che attendere alla propria salute e darsi bel tempo; poiché si sa quanto possa il bel tempo nella salute de-