586 Pio V 1566-1572. Capitolo 9 La deposizione provvisoria dei resti mortali di Pio V ebbe luogo nella cappella di S. Andrea in S. Pietro,1 donde essi dovevano venire trasportati a Bosco, l’oscuro luogo di sua nascita, nella chiesa dei Domenicani da lui ivi fatta erigere: così aveva desiderato nella sua umiltà il defunto.2 Ma Sisto V volle conservare nell’eterna città i resti terreni di colui che egli aveva tanto venerato e per accoglierli fece costrurre un magnifico monumento nella cappella del Presepio da lui eretta in S. Maria Maggiore.3 Il trasporto della salma dalla cappella di S. Andrea alla basilica Liberiana avvenne il 9 gennaio 1588 con grande solennità e accorrendovi grande moltitudine di gente. E come ai funerali Marcantonio Mureto, così questa volta recitò un’orazione molto ammirata Antonio Boccapaduli.4 Fu ancora Sisto V che fece introdurre il processo di canonizzazione di Pio V. Data la grande diligenza e prudenza con cui a Roma si suole procedere in simili indagini, la conclusione si ebbe soltanto nell’ultimo terzo del secolo xvn: Clemente XII promulgò ai 10 di maggio del 1672 la beatificazione di Pio V. Il 22 maggio 1712 egli fu messo nel numero dei santi da Clemente XI, che ne trasferì anche la festa al 5 maggio.5 Tutti gli anni in questo giorno dinanzi al sepolcro di Pio V, l’ultimo dei papi finora santificati, s’erige un altare, sul quale i sacerdoti offrono il santo sacrificio della Messa. Allora la tavola di bronzo dorato, che chiude dalla parte davanti il sarcofago, viene levata: dietro il vetro si vede la salma del quinto Pio in abiti papali: irradiata dallo splendore di numerosi lumi, circondata dalla variopinta magnificenza floreale del maggio, fra le onde di olezzante incenso, essa nulla ha del terrore della morte. Per tutto il giorno romani e forestieri, sacerdoti e laici, ricchi e poveri, accorrono per venerare in raccolta preghiera colui, al quale tanto deve la Chiesa. 1 L'iscrizione originale in * Mandata 1572, p. 219, Archivio di Stato in Roma. 2 A’, la Relatione 204 citata sopra, p. 583, n. 2. s Ofr. Catena, Lettere, Roma 1589, 8 s. ; De Angelis, Basilica 8. Mariac Mai., Romae 1621, 173; Kkatjs-Satjer II 2, 622; Escher, Baroek und Klassi-sis-mus, Leipzig 1910, 106 s. ; Orbaan, Sixtine Rome 47. * V. la relazione di P. Galesino presso Tiieiner, Annui, eccl. I, 7 s. ; Acta/ Sanct. Maii I, 697 s. e Gattictjs 480. Nel 1904 fu celebrato specialmente a Roma e Pavia il 400mo anniversario della nascita di Pio V. 11 10 marzo di detto anno alla presenza del cardinale V. Vannutelli, arciprete della basilica, « del capitolo si procedette all’apertura del (sarcofago di Pio V. Lo' scheletro tuttavia intieramente conservato (riproduzione nell’opera di Nasalli Rocca ricordata a p. 583, n. 2) fu in quell’occasione involto in nuovi abiti e il teschio vestito d'una maschera d’argento eseguita sul getto originale conservato presso la famiglia Manzia. cambiamento che non può apparire vantaggioso a chi ha conosciuto lo stato primiero. 3 Vedi Theiner loc. cit. 9; Acta 8anct. Maii I, 621, 715 s. Il belYOffìcium Pii T presso Joyau, Pie V 371 s. Cfr. Acta canonia. Pii V etc., Romae 1720.