572 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 9 d saltare che c’era poco da sperare da Massimiliano ed anzi nulla dai principi tedeschi, specialmente dai protestanti. In un memoriale del papa del gennaio 1572 egli sostenne con buone ragioni l’idea che la guerra dovesse condursi là dove esercito e flotta potessero operare congiunte e dove «noi siamo padroni della situazione», quindi principalmente colla flotta in Levante. Se i Turchi venissero attaccati in Europa dall’imperatore e dalla Polonia, tanto meglio; ma la cosa principale è che si attacchi tosto, perchè chi semplicemente si difende non combatte; chi vuole conquistare deve andare avanti risoluto. La lega quindi si volga contro Gallipoli aprendosi così lo stretto dei Dardanelli.1 Ma per tale impresa era incondizionatamente necessaria una intesa della Spagna con Venezia, mentre invece i loro rappresentanti da mesi altercavano a Roma nel modo più spiacevole. Quando finalmente i veneziani fecero la proposta, conforme alle clausole del patto della lega del maggio 1571, di far decidere dal papa i punti contestati, anche la Spagna non osò fare opposizione. Decise Pio V che la guerra della lega dovesse continuarsi nel Levante, che nel marzo la flotta pontificia si riunisse con la spagnuola a Messina e s’incontrasse con la veneta a Corfù, donde le tre forze unite dovevano procedere secondo gli ordini dei loro ammiragli, che gli alleati aumentassero, potendolo, le loro galere fino a 250 e procurassero secondo la proporzione prescritta nel patto della lega 32,000 soldati e 500 cavalieri oltre alla corrispondente artiglieria e munizioni e che alla fine di giugno dovessero trovarsi riuniti a Otranto 11,000 soldati (1000 pontifici, 6000 spagnuoli e 4000 veneziani). Ognuno degli alleati doveva preparare vettovaglie per sette mesi.2 Queste convenzioni vennero sottoscritte il blioteca Vaticana). Cfr. la ‘relazione rii Arco dell’8 dicembre 1571 sulle sue discussioni con Pio V relativamente all’entrata dell’imperatore nella lega (Archivio di Stato in Vienna). 1 * Discorso del duca' di Urbino 1572 gennaio in Cod. Ottoib. 2510, p. 205 s., Biblioteca Vaticana. lOfr. Janssen-Pastor IV 15-16, 337. Cfr. in proposito anche la * Lettera di Camillo Capilupi da Roma 28 settembre 1571 al sio. duca d’Urbino sopra il modo del continuare la s. lega Va0. 1571, in Cod, K. 19, n. 56 s. alla Biblioteca in Sie,na (che incontrasi frequentemente anche altrove, ad es. Cod. Barb. lat. 5367. n. 16 e Biblioteca di Perugia A. }2). Altri 'memorali in proposito dell’ArcMvio segrefco pontificio e della Biblioteca Corsini i(n Roma sono indicati da Po metti (p. 73) e Serrano i(Liga I, 178 s.). Un * Discorso per l'acquisto di Costantinopoli dalli collegati nel Cod. 675 della I! ili li ortM-a Corsini. 2 Con Corresp. dipi, IV, 656 s. vedi Gratianus 249; Tiepolo presso Alberi II 4, 234; Sereno 266 ; ¡Roseli., Combate 241; Guglielmotti 300 s. ; JIanfroni, Lega 1. 151 s. Pio V sollecitò ancor più zelantemente che gli spagnuoli la deposizione di Venier, che finalmente fu sostituito da Iacopo Foscarini : vedi Rosell loc. cit. 215 ; Corresp. dipi. IV, 586, 631 s. Poiché bramava la continuazione della guerra, Pio V deplorò che gli alleati donassero e vendessero i loro prigionieri e concedessero ad essi la possibilità del ritorno ai loro paesi,