Sollecitudine per il rinnovamento della vita dei religiosi. 17» i cavalieri in Africa e là si misurassero cogli infedeli in guerra per la fede cristiana. Pare che una prima esortazione dei genere rivolta alFOrdine di Cristo1 non abbia risuonato senz’essere udita.2 Allorquando non produssero alcun frutto simili inviti agli Ordini di S. Giacomo della Spada e di Avis,3 Pio V4 sottrasse ai medesimi i privilegi ecclesiastici, stabilì che nessuno potesse vestire l’abito dei cavalieri di detti Ordini se non avesse fatto servizio di guerra in Africa almeno per tre anni, che i posti d’ufficiali gettanti più di 100,000 reali si conferissero non per anzianità di servizio, ma secondo il merito, ecc. Doveva inoltre fondarsi un seminario per formare giovani cavalieri in Africa. La sollecitudine di Pio Y per il rinnovamento della vita religiosa non si esaurì colle prescrizioni finora riferite. Ai 3 di luglio 1568 egli scriveva5 che in virtù dell’ufficio egli doveva esigere dagli Ordini più che dagli altri ceti della Chiesa che si mantenessero in buone condizioni o vi ritornassero e in questo senso, specialmente negli anni 1567 e 1568, egli emanò una quantità di disposizioni al fine di toglier di mezzo inconvenienti negli Ordini. 6 L’inviato del duca di Modena aveva visto giusto quando fin 1 Del 29 maggio 1566, Corpo dipi. Portug. X, 214. 2 Nel breve del 28 giugno 1569 esso viene proposto come semplare agli altri Ordini cavallereschi. Laderchi 1569, n. 330. s Del 2S giugno 1569, che ne ricorda un altro del 13 settembre 1568 ; ibid. * Il 28 agosto 1570, presso Laderchi 1570, n. 135. Gfr. Corpo clipl, Portug. X. 335. Sulle riforme dell’Ordine di S. Lazzaro cfr. bolla del 26 gennaio 1567, Bull. Ho in. VII. 516-533; Laderchi 1567, n. 26. s Bull. Rom. VII, 679. « Molte di tali lettere ad es. presso Wadding XX (=W.) e specialmente nell’Archivio dei Brevi in Roma. Cosi, oltre alle già indicate sopra o da citarsi in seguito, ivi si trovano dell’ Anno 1567 : * 15 gennaio, alle Cappuccine di Napoli circa la buona direzione del convento ; * 24 gennaio, al cardinale di Lorena : facoltà ]ier riformare le monache nelle diocesi di Metz e Verdun; *15 febbraio, al cardinale Giulio della Rovere per la riforma del convento delle Clarisse a Ravenna ; * 7 marzo, a Carafa, arcivescovo di Napoli : non siano in un convento monache in numero superiore a quanto permettano le entrate ; * 11 marzo : bolla sulla direzione dei conventi femminili a Milano ; * 13 marzo, al cardinale Savelli arcivescovo di Benevento sulla visita dei conventi ; 4 12 a^'ile, al vescovo di Tournai sulla riforma dei Benedettini; 10 maggio, al ministro generale degli Osservanti circa la riforma a Ragusa (W. 443) ; 22 maggio, al vescovo di Assisi : non si tollerino nei conventi giovani sotto i 16 anni (W. 444) ; * 28 maggio, a Cesare Gambara, vescovo di Tortona ; * 11 giugno, ài Cardinal Bobba su Agostiniane del convento di S. Caterina ad Aosta nella provincia di Tarantasia. ; * 2 luglio al vescovo di Mileto su un convento a Squillace ; * 8 luglio, al vescovo di Tournai ; 1° agosto, all’osservante Paolo Ariguccio, proviinicdnle di Toscana (W. 447); * 6 agosto, al vescovo di Montefeltro : visiti l’abbazia Castri Durantis. Anno 1568: *19 gennaio, a Federico [Cornaro], vescovo di Bergamo: riforma di monache ; * 28 gennaio, sulla clausura dei Certosini in Francia ; * 21 febbraio, a Giovanni Oliva arcivescovo di Chieti ; 28 febbraio, al cardinale Giidio