354 Pio V. 1566-1572. Capitolo 5 b. Al fine di non lasciare intentato mezzo alcuno, Pio V nell’aprile dei 1570 a mezzo del conte Girolamo de Rozdrazow mandò ad Enrico d’Anjou, il figlio prediletto della regina francese, lo stocco e il berretto benedetti nella domenica Laetare.1 Rozdrazow fu incaricato di esprimere o da solo o in unione col nunzio il dolore del papa perchè si trattasse continuamente di pace con persone che apertamente insorgevano contro Dio e la corona francese. Quando volesse partire il suo regno coi ribelli il re si esporrebbe alla rovina e al personale disprezzo. Finalmente Rozdrazow doveva dissuadere da qualunque accordo coi Turchi e ricordare al re i suoi doveri nella provvisione dei vescovadi. - Allorché alla fine d’aprile corse la voce che la pace cogli ugonotti fosse già conclusa, Pio V tornò a indirizzare una severa lettera al re mettendolo in guardia da cattivi consiglieri.3 Brevi dello stesso contenuto ricevettero Caterina de’ Medici ed i cardinali Guise e Bourbon.4 Tutti questi passi furono vani del pari che quelli intrapresi da Filippo II nella stessa direzione. La corte francese perseverò nella via in cui una volta s’era messa perchè non solo la penuria finanziaria e la situazione militare divenuta sfavorevole suggerivano la pace, anche a condizioni indegne, ma un componimento simile era anche l’unico terreno adatto per la politica di compromesso che Caterina de’ Medici continuava a seguire, aggiungendosi il suo antico timore del re di Spagna tanto interessantesi pei francesi cattolici, al quale sarebbe riuscita vantaggiosa la continuazione della guerra. Che se la conclusione della pace fu ritardata ancora a lungo, la causa ne fu che quanto più impaziente si faceva la corte, tanto più tenacemente gli ugonotti stavano sostenuti.5 L’8 agosto 1570 Carlo IX depose le armi dinanzi ai suoi nemici a St-Germain. Le condizioni di questa pace furono più favorevoli che mai per gli ugonotti, che ottennero piena amnistia e libertà di coscienza, libero esercizio del loro culto per i terri-torii della nobiltà e una serie di città, esclusa Parigi ed ove di volta in volta stesse la corte; inoltre accesso a tutti gli uffici delio stato non chè il diritto di rifiutare sei giudici in ogni parlamento; 1 V. il * breve ¡1 Enrico d'Anjou del 30 marzo 1570, Arni. JjJj, t. 15. p. •I,>-Archivio segreto pontificio, 'ibirt. ]>. 48b-49t> * brevi relativi dello Stess0 giorno a Carlo IX e Caterina de’ Medici. Cfr. Gratiani EpM. 459. Su G. drazow (identico al Kasdrakhoff presso Schwahz, Brieftecchtel 77) vedi J> -N1, nitz, M. Gerstrnann. Berlin 1898. 41 ss.. (50 s., 65; Canisii E pi ut. IV, 367. - * Jnstruttionc per Francia al conte Jl¡croniino Ro&rcxliof [sic! a 11 Marzo 1570 in Variti polii. 81 (ora 82) p. 463 ss.. Archivio stegreto I»011 t i f i c i o. Breve del 23 aprile 1570, fpresso Goubatt 274 s. e Ladkkciii 1570, n. t'1- ■* 4 Tutti colla data idei 23 aprile. Ann. t. 15, p. 94b, 961), 98. Archi' i‘ secreto pontificio. 3 Vedi Bavmgautex, JUirtholoììiiiumacht 16.