218 Pio V. 1566-1572. Capitolo 3 a. il senato di Ginevra, dove Bartoccio risiedeva da 12 anni, minacciò di rompere le relazioni commerciali se non venisse messo in libertà il prigioniero.1 Si svolse una lunga corrispondenza colle repubbliche svizzere di Ginevra e Berna e col cardinale Cicada. A Roma Genova fece valere che tutto il traffico colla Fiandra e la Germania passava per la Svizzera e lì abitava gente «assai incolta di costumi civili2 » ; che Berna aveva già trattenuto 24,000 scudi di denaro genovese ;3 Roma pertanto permettesse che si ammansasse l’eccitazione di quei barbari,4 ma Pio V non si lasciò distorre per nulla dal suo proposito e ottenne che la repubblica mercantile ligure subordinasse alla propria la sua volontà persino in questioni di commercio e di denaro. Bartoccio fu giudicato a Roma.5 Poco dopo che fu condotto via il Bartoccio sorsero nuovi fastidii pel senato di Genova. Per la prima volta, a quanto pare, era stata celebrata in Genova l’Eucaristia al modo calvinista e la mitezza con cui queU’inquisitore trattò il caso, aveva dato luogo a sorpresa e stupore in Roma. Nuìla giovò al senato che cercasse di rappresentare il caso come senza importanza; il papa inviò quale giudice straordinario il vescovo di Teano, Bianchi, e quando costui procedette con rigore, condannò alcuni dei rei alla galera e richiese, contro l’uso precedente a Genova, pubblica abiura in abito di penitenza, fruttarono altrettanto poco tutte le rimostranze intese a provare che meglio sarebbe stato risparmiare simili disposizioni d’origine spagnuola a una città «tutta zelo, spirito e pietà » o che la pubblicità dell’abiura avrebbe richiamato essa l’attenzione sull’eresia. Il senato dovette rassegnarsi allorché Pio V in un breve riconobbe Genova come città di comprovata vecchia fedeltà cattolica, ma traendone la conseguenza che quindi la repubblica non doveva eccepire nulla in contrario se cancel-lavasi l’ultima macchia al suo onore con quelle stesse pene che applicavansi anche a Firenze, Venezia, Roma e altrove.6 Due anni dopo lo stesso Pio V poi, dietro preghiera del senato, mitigò al possibile le pene dei rei.7 Subito dopo la notizia dell’elezione di Pio V la repubblica di Lucca si era affrettata a rinnovare i suoi precedenti editti contro il commercio coi lucchesi profughi a Lione,8 sicché ancora prima 1 Ibid. 73. 2 « Per la Svizzera, dove habita una nazione assai incolta di costumi civili » ; ibid. 74. s Ibid. 75. * Ibid. 74. s V. sopra, p. 210. « Breve del 5 giugno 156S, presso Ladeechi 1568, n. 44. Rosi loc. cit. 158 s. ‘ Breve del 27 ottobre 1570, presso Rosi 159 s. 8 V. voi. VII, 509 s.