L’azione dell’Alba nei Paesi Bassi e Pio V. 333 maggiore avidità ascoltavansi a Roma le parole dei rappresentanti officiali di Filippo II, le cui esposizioni erano sì persuasive, che nel suo giudizio sugli affari neerlandesi Pio V si trovò totalmente preso nelle sfere delle idee spagnuole e considerava le imprese delPAlba come una specie di crociata contro gli eretici, in virtù della quale sarebbero stati tenuti in freno i loro correligio-narii in Francia e Germania.1 Anche dalle comunicazioni di Giovanni Straetmann, un domenicano dimorante a Bruxelles, il quale ai 22 di febbraio del 1568 riferì raccapriccianti particolari sull’uccisione, compiuta dai calvinisti nelle vicinanze di Ypres, di 25 preti cattolici, Pio V credette di dovere desumere che nei Paesi Bassi si trattasse pei cattolici di essere o non essere.2 La notificazione dell’Alba al papa sulla esecuzione di Egmont e Hooi'n fu illustrata da Zuniga e Pacheco in modo tale, che Pio V dovette assolutamente approvarla.3 Egli non ebbe alcun sospetto dell’ingiustizia della punizione di Egmont: infatti la sentenza di morte contro i due conti inviatagli dall’Alba suonava, che essi erano stati convinti di rivolta e alto tradimento per aver favorito gli eretici e aiutato la congiura dell’Orange. Il papa fu poi confermato nella sua concezione, che in quel fatto avessero giustamente trovato la loro espiazione dei delitti, anche perchè un monarca cotanto sospetto sotto il riguardo religioso come Massimiliano II disapprovava la condotta dell’Alba.4 Quando poscia Ludovico di Nassau alleato coi gueux di mare e Guglielmo d’Orange apertamente defezionato dalla Chiesa cattolica col suo esercito costituito da luterani tedeschi, da ugonotti francesi e da calvinisti neerlandesi scesero sul campo di battaglia, Pio temette, nel caso che le truppe d’Alba rimanessero soccombenti, un macello dei cattolici nei Paesi Bassi. Al loro primo apparire infatti le selvagge bande di Ludovico di Nassau avevano cominciato a saccheggiare chiese e uccidere sacerdoti. Le notizie su queste cose come sulla composizione dell’esercito dell’Orange dovettero consolidare in Pio la persuasione che l’Alba in prima linea combattesse contro i nemici di Dio e della Chiesa e solo in seconda contro i ribelli del suo re e che pertanto egli combattesse la battaglia del Signore per il ristabilimento della religione cattolica.5 Con comprensibile agitazione il papa seguiva gli avvenimenti della guerra. La sera del 4 agosto 1568 una lettera dell’Alba notificò 1 Cfr. specialmente la relazione (li Zùfiiga a Filippo II da Roma 21 luglio 1568, Corresp. dipi. II, 414. 2 Vedi Laderchi 1568, n. 173. Sulla corrispondenza di Straetmann col cardinal Bonelli v. Anal. p. s. à l’hist. ecelés. de la Belgiqwe XXV (1895), 55 s. 3 V. Corresp. dipi, II, 402, 403 s. ; Legas, di Serristori 452. 4 V. Corresp. dipi II, 414 s. ; 498; Legas, di Serristori 452. 5 Nei brevi all’Alba (Ladebchi 156S, n. 179; Brognoli I. 266) la cosa è (letta molto chiaramente.