578 Pio V. 1566-1572. Capitolo 9 d. sina onorò Don Juan con una statua, che recentemente fu molta danneggiata dal grande terremoto.1 Le autorità di Roma aggiunsero ai fasti consolari nel Campidoglio un’iscrizione che doveva conservare in perpetuo il ricordo del trionfo di Colonna del 4 dicembre 1571. Esse fecero eseguire per la chiesa di S. Maria Araceli un soffitto di legno a cassettoni decorato con trofei e abbellimenti con relativa iscrizione: l’oro adoperatovi fu tolto dal bottino di guerra. Nel 1590 la città fece inoltre apporre all’interno della chiesa sopra l’ingresso principale una grande iscrizione in marmo e cinque anni dopo erigere una statua di marmo del Colonna nel palazzo dei Conservatori.2 II pino colossale, che secondo la tradizione per quasi tre secoli stette nel giardino Colonna nella cima del Quirinale a ricordo di Lepanto, è scomparso. Nel palazzo attiguo la sala del trono conserva una carta navale di Marcantonio Colonna e il diploma d’onore conferitogli dal senato. Nella grande galleria del palazzo le pitture del soffitto di Coli e Gherardi ricordano Lepanto. Incomparabilmente più pregevoli di questa posteriore rappresentazione sono le pitture contemporanee a Paliano, il castello della famiglia Colonna. Ivi nel soffitto si veggono due quadri della battaglia e due concistori tenuti da Pio V sulla lega. La fascia fa vedere il trionfo di Colonna del 4 dicembre 1571, la parete la visita che egli allora fece a S. Pietro con veduta interessante dell’antica chiesa e del Vaticano.3 Costituiscono un riscontro i preziosi arazzi, essi pure contemporanei, nel palazzo Doria, che in forma più schematica rappresentano le singole fasi della battaglia.4 Anche in Vaticano vennero eternati i grandi avvenimenti della santa lega e dei- di OsnabKiiek e proviene dal vicino convento dei cavalieri di S. Giovanni, Lage. Vi si vede la Religione vestita dii' rosso con corsaletto azzurro e l’elmo in testa. Colla destra, che tiene anche un rosario, essa distribuisce monete d’oro e nella .sinistra sostiene una bandiera rossa con croce bianca e una striscia col motto: Pro fide. Sotto i piedi si veggono turchi prigionieri, nello sfondo galere in mare. ' 1 Cfr. l’articolo di Arenaprimo in Arch. stor. Sicil. XXVIII, 1-2 (1903). Delle Mappe geograf. della ,1battaglia di Lepanto a Messina nei prospetti del basamento della statua di Don Giovan d’Austria tratta Crino nell’Arc/i. stor. Messinese VI, 1-2 (1905). Nella patria del papa, Bosco, la chiesa del convento dii S. Croce ha un quadro della battaglia di Lepanto di G. Cossal ; v. Il Rosario, Meni. Domenicane XXII, 433 s. 2 Vedi Gnoi.i in Cosmos illustr. 1904, 149, 150 s. ; cfr. le illustrazioni 84 e So. 3 I ben conservati affreschi sono ricordati da Marocco (IX, 151 s.) e To-massetti (Campagna III, 556): non sono facilmente accessibili, perchè ora il castello serve da reclusorio : meritano ad ogni modo di essere pubblicati. Nella chiesa collegiata di Paliano si trova il semplice sepolcro di M. A. Colonna. A Marino la fontana eretta nel 1642 coi quattro mori incantenati ricorda la parte presa da M. A. Colonna alla vittoria di Lepanto. 4 Pubblicati per la prima volta in Cosmos illustr. 1904, 107, 132, 116, 155.