18 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 1 a. cappella per prestare al Morone l’omaggio come papa. Si raccolsero trenta voci. Ma Ghislieri scoprì il piano, Ippolito d’Este, Farnese e i cardinali di Paolo IV si dichiararono contrarii, l'ambasciatore francese elevò viva protesta e così fu frustrata l’intenzione di Borromeo. Aveva appoggiato Morone particolarmente il Delfino: pretendevasi di sapere che passando per Firenze avesse guadagnato a favore del Morone il duca e avesse scritto all’imperatore, per la cui mediazione sperava di ottenere altri 7 od 8 voti.1 Ghislieri avrebbe dichiarato in contrario di non comprendere come si potesse sostenere in buona coscienza il Morone pur sapendosi ch’era stato perseguito giudiziariamente per eresia. Qualora fossero stati esaminati per la minuta certi punti d’accusa, non lo si sarebbe assoluto così alla leggiera, com’era avvenuto sotto Pio IV : del resto bastava anche il semplice sospetto di eresia per escluderlo dalla dignità papale.2 1 * « L’istessa notte [dal 19 al 20 dicembre] uscì voce che Borromeo pensava di far papa la mattina seguente il cardinal Moron. Ma Ferrara et Farnese offersero all'incontro tutti li voti loro per il cardinal d’Araceii, et in questo modo fu sedata la pratica». Elenco delle votazioni per Massimiliano II, Archivio di Stato in Vienna. * « Mercordì [19 die.] il giorno e la notte Simonetta andò segretamente a tutti li cardinali Borromeisti, et ordinò loro, che il giovedì mattina [20 die.] in Cappella andassero ad adorar Morone in quel punto che ci sarebbe andato Borromeo, e se questa pratica non fosse stata scoperta da Ferrara, e fatta impedire tutta quella notte dell’ambasciatore di Francia, che fece protesti et il diavolo per romperla, certamente Morone giovedì mattina, inanzi che si fossero chiusi in Conclave, riusciva Papa; pure passò quella furia ne la mattina di giovedì ne tutto il giorno infino alle 7 di notte, che all’hora si chiusero dentro tutti i cardinali fu fatto altro ; si è bene inteso, che il venerdì mattina [21 die.], e più il venerdì sera è stata rinforzata la medesima pratica di Morone, che ha avuto [22 die.] a 29 voti,... e questo è tutto quello, thè s’è inteso hoggi, che è sabbato li XXII (lei presente, e stasera alle 2 di notte è fama' che questa notte sono per far gran rumore, come l’avisano particularmente di man in mano alla giornata». (Relazione del 22 dicembre inserita negli Avvisi di Roma sotto il 19 gennaio 1566, loc. cit. li. 167). * « Dicono che Alessandrino scoperse una pratica di forsi 30 voti, che voleano adorare Morone nella prima congregatane che si fà in capella post ingressum conclavis cantata missa Spiritus Sancti, et scoperta, fù disturbata da Ferrara et Farnese, che non ci vanno con molti altri et in particolare le creature di Paulo IV. In questi 30 voti era Borromeo con tutti i seguaci et alcuni altri, in particolare il Delfino, che dicono fà cose grandi per Morone et, passando per da Fiorenza, ha messo il cervello a partito al duca et ha scritto all’imperatore, et spera per suo mezzo di farsi patrone di 7 o otto voti, purché abbia spacio che venga la risposta dall’imperatore, il quale spera haver a sua devotione, per quanto si dice qui, che potrebbe esser falso, Trento, Mondovi, Augusta, Altaems, et quei di Fiorenza ». Caligari a Commendone, 27 dicembre 1565, Lett. di prmc. XXIIT, 65 (ora Í140), Archivio segreto pontificio. Cfr. Delfino presso Hiixigeh 121 n. 2 * «... che non vedeva, come con (buona conscientia si potesse aplicar 1 animo a Morone, sapendosi che contro di lui vi era un processo di heresia, nel quale non mancano alcuni capi, che quando fossero stati ben ventilati, et che si fosse havuta debita cognitione della causa, non sarebbe stato così fadl-