490 Pio V. 1566-1562. Capitolo 8 b. provvisoriamente dietro preghiera dei cantoni cattolici un certo numero di giovani svizzeri in seminarii italiani.1 Contemporaneamente al Borromeo il vescovo Laureo di Mon-dovì si interessava d’un nunzio per la Svizzera, la cui missione però aveva questa volta di nuovo uno scopo prevalentemente politico: egli doveva cioè impedire l’ammissione dei ginevrini nella confederazione. Ginevra, dopo avere scossa la sovranità del suo vescovo e del duca di Savoia, doveva naturalmente cercare l’unione con i Cantoni svizzeri per potersi difendere di fronte alla Savoia. Ma da quando la città di Calvino era divenuta sempre più il centro di un movimento religioso assai diffuso i papi erano spinti ad appoggiare con tutte le forze le ragioni della Savoia e ad alienare la Svizzera ai ginevrini. Paolo IV promise il suo aiuto al duca Emanuele Filiberto, il vincitore di S. Quintino, allorché questi conforme alla pace di Cateau-Cambrésis cercò di riacquistare il suo paese occupato dai francesi e bernesi ed insieme i suoi diritti su Ginevra.2 Pio IV si forzò di indurre i re di Francia e di Spagna ad appoggiare il duca.3 Dalla Francia, dopo lo scoppio della guerra degli ugonotti, non c’era più nulla da sperare. Ma presso Filippo II il papa fece avanzare ripetutamente la proposta di far marciare iil duca d’Alba, dopo assoggettati i Paesi Bassi, contro Ginevra, la città rifugio di tutti i ribelli dagli stati del re cattolico, dalla Francia, Savoia ,e Germania.4 Da Pio V la Savoia ottenne concessioni di danaro dai beni ecclesiastici5 mentre il nunzio in Savoia s’adoperò per una lega fra il duca e la Svizzera cattolica.6 Il papa non dovette fare espresse dichiarazioni contro un accordo con Ginevra degli svizzeri attaccati all’antica fede, perchè esso fu respinto dai Cantoni cattolici, ma nel 1571 s’ap- 1 Cfr. i brevi al Borromeo del 9 maggio 1566, ai cinque Cantoni del 12 luglio, ai vescovi svizzeri del 12 giugno, al cardinale Marco Sittich del 18 maggio 1566, presso Ladebchi 1566, n. 204-208; breve del 23 agosto 1566 presso Wirz 386, del 17 maggio e 12 giugno 1566 al Borromeo, priesso Sala, Docwni. I, 175, 180; Abschiede IV 2, 348, 350; Reixhardt-Steffens. Bini, ci.xxix. 2 Diebatter III, 317. s Brevi del 14 giugno 1560 (a Francesco II) presso Raynald 1560, n. 29, Wirz 376 (con data 11 giugno) e del 13 giugno 1560 (a Filippo II), presso Wirz 377. Breve al nunzio Svizzero del 14 giugno 1560, presso Rayx vi d 1560. n. 29, Wirz 379 (con data 13 luglio). — Nel breve del 14 giugno Ginevra viene fatta responsabile della congiura di Amboise : « id est fons, unde perditissima haud dubie consilia superioribus diebus manarunt, ad tumultua et seditiones in regno tuo excitandas ». 4 Bonelli al Castagna, 29 aprile 1567, Corresp. dipi. II, 95 s., cfr. 132 n., 133, 166; Ztìniga a Filippo II, 17 agosto 1568, ibid. 444. 5 L’ambasciatore di Savoia a Roma, Vincenzo Parpaglia, al duca, 17 gin-gno 1569, presso Cramer 229. o Laureo a Roma il 21 aprile 1571, ibid. 264.