438 Pio V. 1566-1572. Capitolo 7 a. zione della dieta. Il tenore della proposta dietale letta il 23 marzo fece vedere che Massimiliano aveva lasciato cadere questo punto : non si chiesero che discussioni sulle detestabili sètte contraddi-centi alla religione cattolica come alla luterana, con che inten-devasi parlare del calvinismo inviso all’imperatore. Frattanto Commendone aveva ricevuto addì 13 marzo 1566 una minuta istruzione sulla sua missione. Ne fu latore Scipione Lancellotti, che doveva aiutarlo come canonista. Era comparso ad Augsburg anche il conte Melchiorre Biglia, che Pio IV addì 31 d’agosto del 1565 aveva accreditato come nunzio alla corte imperiale e che Pio V mantenne in tale posizione.1 Inoltre il papa aveva pensato a che il legato avesse a lato come consiglieri in cose ecclesiastiche esperimentati teologi, come i gesuiti Nadal, Le-desma, Pietro Canisio e l’inglese Sanders.2 L’istruzione pel Commendone, decisa nella congregazione cardinalizia istituita da Pio V, era stata composta dal miglior conoscitore a Roma delle condizioni tedesche, il cardinale Morone, che s’era poi anche servito d’un parere steso da Truchsess.3 Essa ■t’ dicava come compiti principali l’esclusione dalla dieta delle discussioni religiose, la pubblicazione ed attuazione dei decreti tri-dentini, in somma radicale riforma delle condizioni ecclesiastiche e infine l’avviamento d’una lega contro i Turchi. Sul primo punto le istruzioni del papa erano molto precise. Impavidamente il Commendone doveva opporsi a qualsiasi tentativo di trattare alla dieta direttamente o indirettamente sulla religione: ciò non spetta ai laici ed oltracciò l’esperienza ha dimostrato che con tali discussioni non si raggiunge l’unione ed anzi le cose peggiorano sempre più. Con eguale zelo il legato doveva sollecitare l’aiuto dell’imperatore per la pubblicazione ed osservanza dei decreti tridentini. Nel caso che ciò non si potesse ottenere per tutto l’impero, il Commendone insista almeno per la pubblicazione dei decreti nelle diocesi di Salisburgo, Costanza, Eichstàtt, Augsburg, Frisinga, Passavia, Bressanone e Trento e induca tutti i principi ecclesiastici a osservarli. Era poi annessa l’istruzione di chiedere a Federico von Wied arcivescovo eletto di Colonia il giuramento prescritto a Trento della professione di fede cattolica. Inoltre Commendone riceveva l’incarico di provvedere perchè, avvenendone, come s’aspettava, la vacanza, le sedi episcopali di Magdeburgo e Strasburgo non cadessero nelle mani di luterani. 1 V. ibid. 1 s., 50 s. 2 Vedi Brattnsberger, Plus V. 6. s Vedi Schwabz loc. cit. 6. L’istruzione in data 27 febbraio 1560 presso Dengel V, 56 s. Sulle facoltà del Commendone v. ibid. 42 s. Cfr. Cakìsii EpM-V, 576.