534 Pio V. 1566-1572. Capitolo 9 b. gior vantaggio possibile dalla lega. I più risoluti si mostrarono in ciò i rappresentanti di Spagna, specialmente il Granvella, che senza riguardo alle diminuite forze di Venezia voleva insistere su richieste, alle quali un impero così grande e potente come la Spagna avrebbe potuto facilmente rinunciare.1 Si suppose per ciò a Venezia, che Filippo II non volesse intanto dirigere un colpo decisivo contro i Turchi, ma solo ottenere un’alleanza difensiva duratura per potere così trovare un appoggio nella considerazione dei suoi alleati, legare a sè e mettere alle sue dipendenze la repubblica di S. Marco, e finalmente anche aprirsi presso il papa una fonte durevole di denaro colla cruzada e colle decime.2 Ma a Madrid si temeva che il partito della pace nella città della laguna rimarrebbe da ultimo vincitore ed otterrebbe un accordo colla Porta. Questa diffidenza reciproca doveva rendere molto difficili le trattative per una lega contro i Turchi che avevano luogo a Roma. Subito nella prima seduta del 4 luglio il cardinale Granvella fece valere una serie di obbiezioni al progetto d’alleanza del pontefice. Nella discussione del quesito, contro chi si dovesse rivolgere la lega, egli sostenne l’opinione di Filippo II, che la lega non si dovesse volgere soltanto contro i Turchi, ma anche contro tutti gli infedeli. Il Soriano rispose: Ci hanno chiamato e autorizzato solo per una lega contro i Turchi. Chi vuole includervi gli altri infedeli, devia dallo scopo principale: invece di disgustarli, bisognerebbe piuttosto cercare di attirarli contro i Turchi. Con lui consentì il Morone accennando alla Persia. Il Granvella intanto rimase fermo nella sua proposta sostenendo che i Persiani e i Mori non erano che strumenti dei Turchi. La lega dovrebbe rivolgersi anche contro i Mori ribelli della Spagna e contro l’occupazione di Tunisi e non servire soltanto agli interessi di Venezia. La discussione si fece molto vivace e tirò molto in lungo, poiché il Soriano difendeva con grande tenacità il suo punto di vista. Morone fece la proposta di accomodamento, che non si nominassero nè i Persiani nè i Mori, bensì Algeri, Tunisi e Tripoli, affinchè si evitasse l’apparenza che Venezia non volesse aiutare la Spagna. Ma il Soriano non aderì neanche a ciò, sicché la decisione su questo punto si dovette procrastinare. La conferenza del 5 luglio fu dedicata alla ripartizione delle spese. In essa Granvella si lamentò dell’esaurimento finanziario del suo re per causa di guerre interne ed esterne : Filippo tuttavia voleva sostenere la metà delle spesa. Soriano tenne il medesimo linguaggio; la sua dichiarazione che la Signoria non avrebbe 1 Vedi Serbano, Liga I, 93. 2 Ofr. Partita 126s.; Le Bket, Geschichte Venedigs III, 1380s.