456 Pio V. 1566-1572. Capitolo 7 a. Sede.1 Tanto più dolorosa fu la sorpresa allorché vide quali falsi motivi gli venissero attribuiti e quale opposizione incontrasse ii suo modo d’agire presso quasi tutte le potenze.2 Non fece eccezione che il governo francese, il quale salutò con gioia l’elevazione di Cosimo prevedendo che gli Habsburg avrebbero messo tutto in moto contro simile passo.3 Essi infatti vi venivano continuamente incitati dal duca di Ferrara.4 Da principio Filippo II di Spagna assunse un atteggiamento d’attesa. In linea di principio egli era sullo stesso punto di vista dell’imperatore: nel fatto vedeva un’intromissione sommamente grave e pericolosa del papa nella sfera della podestà temporale e considerava come un’oifesa che non se ne fosse messo in precedenza a cognizione lui, signore feudale di Cosimo quanto a Siena. Aggiungevasi che in sè e per sé il re di Spagna non poteva essere disposto a lasciar diventare il duca di Firenze ancor più potente di quel che fosse già. Tuttavia per diverse ragioni Filippo non fu sul principio favorevole a una condotta sì brusca verso il papa come Massimiliano, che vi arrivò sotto l’influenza di Arco stretto amico degli Este.5 Addì 29 marzo 1570 l’imperatore ripetè ancora una volta in modo solenne la sua protesta e deputò a consegnarla i due consiglieri aulici Gabriele Strein barone von Schwarzenau e il dottore Andrea Gail, che giunsero a Roma il 10 aprile ottenendo udienza privata il 16 e pubblica il 24 aprile. In quest’ultima fu letta la protesta e consegnata in copia. Il papa promise di dare la sua risposta dopo matura riflessione.6 de Magistris 15 s., quella del savoiardo in Saggiatore IV (1845), 33 s. Sulla cerimonia dell’incoronazione riferisce In modo esattissimo Firmantts, presso Mobeni, Delta solenne incoronazione del duca Cosimo Medici in granduca r Firenze 1S19. Cfr. anche 1’* Avviso di Roma del 5 marzo 1570. ove fra i regali si celebra in particolare un ’badìe d’oro di 9 libbre con 7 figure « con, md!ra>-colosa arte; fede, speranza e carità» tengono il vaso al cui piede sono i quattro evangelisti con le armi di Pio V e di Cosimo. Uri). lJfOl, p. 242b, Biblioteca Vaticana. 1 Rileva a ragione la cosa Herre (I, 59). 2 Rifiutaronsi in Italia di riconoscere il titolo, oltre Ferrara, anche Savoia, Mantova e Venezia. Vedi Bibl 70. Cfr. Ardi. stor. Ital. App. Ili, 158 s. ; Venez. Depesdien III, 498, n. s Vedi de Magistkis 11 s. ; Herre I, 60, Cfr. Palandri 126. 4 Cfr. Bibl 79 s., 89 s. » Vedi Herre I, 60, 77 ; Maffei 81 s., 89 s. ; Bini, 70, 78, S7 s. Filippo II elevò la sua protesta contro il nuovo titolo di Cosimo solo dopo conclusa la lega contro i Turchi, che fruttò alla Spagna la Cruzada (v. sotto, cap. 9 e sopra, p. 308 s.). In conseguenza della protesta spagnuola il papa cedette tanto che diede a Cosimo la segreta facoltà di avviare trattative di componimento sulla base voluta dall’imperatore, ciò che il mediceo fece immediatamente. Bibl 119- s V. la »relazione di B. Pia del 25 aprile 1570, Archivio Gonzaga in Mantova; * Arrisi di Roma del 19 e 26 aprile 1570, Uri). 101/J., p. 265b, 267r