La vittoria di Lepanto celebrata dall’arte. 577 quali, Giambattista Arcuzio, produsse 20,000 versi. Il meglio sono le poesie dialettali.1 Più che della poesia fu felice nella glorificazione del grande avvenimento l’arte d’Italia.2 Qui sta alla testa Venezia. La repubblica fece ornare l’ingresso dell’arsenale, dal quale era sortita la flotta, che nel giorno di S. Giustina aveva vinto i Turchi, colla statua di detta santa scolpita da Girolamo Campagna. Domenico da Salò, eseguì per la chiesa di S. Giuseppe di Castello un bel rilievo della Sacra Famiglia. La confraternita del Rosario fece costruire ai Ss. Giovanni e Paolo una speciale cappella commemorativa, che venne decorata di molte opere d’arte, fra altro di due statue di S. Giustina e di S. Domenico del Vittoria. Nell’incendio di questa cappella avvenuto nel 1867 perì anche il quadro della battaglia eseguito da Iacopo Tintoretto col figlio Domenico. Ebbe identica sorte una rappresentazione della battaglia dipinta parimenti da Iacopo Tintoretto nel Palazzo dei dogi, in luogo della quale passò il grande quadro di Andrea Vicentino. Anche Paolo Veronese dedicò due rappresentazioni, magnifiche pel colorito, alla battaglia di Lepanto: una, il Veniero accolto in cielo in guiderdone della sua lotta, si trova ora nell’Accademia a Venezia; l’altra nel Palazzo dei dogi è un quadro votivo: in alto Cristo nella gloria celeste, ai suoi piedi Veniero e Agostino Bar-barigo, S. Marco e S. Giustina, inoltre le figure allegoriche della fede e di Venezia.8 II più famoso pittore di Venezia, il novantacinquenne Tiziano, creò per Filippo II un’allegoria di splendido colorito, che ora abbellisce il museo di Madrid.4 La città di Mes- 1 Vedi Masi, I cento poeti della battaglia di Lepanto in Nuovi studi e ritratti, Bologna 1894, I, 494 s. ; Mazzoni, La battaglia di Lepanto e la poesia, politica nel sec. XVI, in La vita it al. del Seicento II, Milano 1895, 191-207 ; I). CtAMi'OT.i. I poeti della vittoria in Cosmos ittustr. 1904, 157-174. Cfr. inoltre Gennart 76s.; Giorn. star. d. lett. Ital. XIX, 450; XXXIV, 434s.; Arch. stor. Ital. 5“ serie XXIII, 425 s. ; Baumgartner VI, 444 s. ; Bixi.om, Seicento 137 s., 483; Intra, Capilupi, Milano 1893, 12 ; Reinhardstöttnek in Zeitschrift für rorn. Phil. XI, 3 ; Solerti, Vita di T. Tasso I, Torino 1895, 156 s. ; Mango, Una misceli, sconosciuta del sec. VI, Palermo 1894; A. Tennerani, Canzone di G. A. delVAnguillara, Roma, 1894; Vaccalluzzo in Arch. stor. pdr la Sicilia orient. VI, 2-3 ; Petris, Di un cantore della battafflia di ,Lepanto in Pagine Istriane VI, 11-12; Segegni, Le lettere a Vicenza a tempo della reazione catt., Vicenza 1903, 51 s. 2 Cfr. G. Secrétant, L’anniversario della battaglia di Lepanto in Emporium 1913, n.° 214 con numerose illustrazioni. 3 Cfr. Sobavia, Le chiese di Venezia, Venezia 1822, 111 s. ; F. Lanotto, Il palazzo ducale di Venezia III, Venezia 1860, tav. 175 ; Hammer II, 424 ; Moü> menti, Veniero 135 s. ; Cosmos illustir. 1904, 100 s. ; Bettiolo, Un altare votivo della chiesa di S. Giuseppe di Castello a Venezia in Arte crist. I, MUano 1913, 10. * Vedi Crowe-Cavalcaseixe, Tizian II, Leipzig 1877, 677 s. Non è ancora stato pubblicato un quadro votivo relativo a Lepanto che si trova nel Museo Pastor, Storia dei Papi, Vili. 37