L’Alba e la nuova organizzazione dei vescovadi. 335 stia, ma col solito suo temporeggiare soltanto ai 16 di novembre del 1569 egli ne firmò il documento, che recava inoltre molte limitazioni. L’Alba trattenne ancora la pubblicazione di questo decreto e della bolla papale fino al luglio 157011 Non era egli l’uomo da praticare la grazia.2 A mantenere la buona opinione che avevasi a Roma dell’Alba contribuì non poco l’aiuto, che il duca prestò alla totale attuazione della nuova organizzazione dei vescovadi. In questa questione i desiderii del papa s’incontravano appieno con quelli del governo spagnuolo. Nel luglio 1564 Filippo aveva acconsentito all’opposizione col rinunziare all’erezione d’un vescovado ad Anversa ed all’incorporazione delle abbazie del Brabante dietro pagamento d’una rendita perpetua. La Santa Sede non aveva dato il suo assenso a questa condiscendenza forzata, ma l’affare passò in seconda linea in conseguenza delle turbolenze sorte di poi. Dopo la « restaurazione dell’ordine » ad opera dell’Alba esso doveva venire regolato definitivamente. D’accordo con Filippo II il duca voleva apparentemente sostenere in Roma le preghiere degli stati di Brabante per la conferma del precedente accordo, in segreto invece consigliare il papa al contrario.8 Di tale missione fu incaricato nell’ottobre del 1568 il segretario di Alba, Hernando Delgadillo, che trovò presso Pio V tanto meno difficoltà perchè a suo tempo il papa aveva appartenuto come cardinale alla commissione per l’erezione dei nuovi vescovadi ed era convinto che fosse necessario attuare completamente quel provvedimento. Intervenne tuttavia un nuovo ritardo quando l’Alba, in considerazione dell’eccitazione provocata dalle tasse ch’egli voleva esigere, trattenne un certo tempo le bolle circa i vescovadi. Soltanto dopo che ebbe ottenuto l’assenso degli stati provinciali alla decima e alla ventesima, egli diede il suo placet alle bolle. Le difficoltà tuttora esistenti erano di natura secondaria e furono superate. Finalmente nel dicembre 1570 s’era arrivati alla conclusione: era compiuta l’incorporazione delle abbazie come l’istallamento dei vescovi in quelle città, ove fino allora non erano stati ammessi.4 Nella scelta dei nuovi vescovi s’era proceduto con grande circospezione. La loro ortodossia come la loro condotta nulla lasciavano a desiderare: tutti avevano la migliore volontà d’attuare le 1 Vedi (ïachaed, Corresp. de Philippe II II, 68, 680; Hot-zwartii II 1. 898 s. ; Renon oe France I, 392 s. Ofr. Alberdingk Thijm in Histor. Jahrh. VII, 284 s. e Gossakt, L'établissement du "régime espagnol dans les Pays-Bas, Bruxelles 1905, 293. 2 Cfr. la sua lettera a Pio Y in Corresp. dipl. III, 73, n. 1 3 Vedi Marx, Studien 405. 4 Vedi Gachard, Corresp. de Philippe II IL 40 s., 50, 65, 73, 79, 84, 105 s., —• 133, 150, 163 s. ; Brom, Archivalia I, 721 s.