I nuovi cardinali francesi e spagnuoli. 113 Se raccomandazioni imperiali e di re non diedero il tracollo della bilancia, i desiderii dei principi non furono tuttavia lasciati senza considerazione. Dei due francesi onorati della porpora ai 17 di maggio, il vescovo di Le Mans, Charles d'Angennes de Ram-bouillet, consigliere esperimentato nelle più difficili questioni alla corte francese e inviato presso quasi tutti i principi d’Europa, era stato proposto da Carlo IX.1 Del resto Pio V stesso lo conosceva poiché era ambasciatore a Roma ed egli aveva avuto la più favorevole impressione della sua fedeltà verso la sede romana.2 II collega di Rambouillet nella nuova dignità, Nicolas de Pellevé, doveva la sua esalazione a vescovo di Amiens, ad arcivescovo di Sens e finalmente di Reims alla pressione dei re francesi Enrico II e Carlo IX. Sotto Paolo IV andò inviato presso Maria di Guise in Scozia ed ivi fece quanto potè per salvare la religione cattolica.3 Lo zelo di Pellevé per la fede cattolica, la sua scienza teologica e vita intemerata4 facevano apparire giustificato l’onore concessogli della porpora romana. Come la Francia anche la Spagna fu rappresentata fra i nuovi eletti da due cardinali. Di essi Gaspare de Zuniga Avellaneda, figlio del conte di Mirandola, era cugino dell’ambasciatore spa-gnuolo a Roma, il quale era ben accetto al papa. Egli si distinse per la sua erudizione quale professore di teologia a Salamanca e pel modo con cui governò quale vescovo di Segovia e arcivescovo di Siviglia. Zuniga morì ancor prima di Pio V, il 2 febbraio 1571 a Jaen.3 Parimenti aveva meritato il cappello rosso per egregia amministrazione del suo ufficio Gaspare Cervantes, da ultimo arcivescovo di Tarragona.6 Come Pellevé egli prese parte al concilio di Trento ; parla del suo zelo per l’attuazione dei deliberati conciliari l’avere tenuto subito, essendo arcivescovo di Salerno, un sinodo diocesano, 7 e l’avervi eretto, come poi a Tarragona, un seminario pei fanciulli. Attesta la sua tendenza ecclesiastica anche l’amicizia che aveva coi Gesuiti: per essi egli nel 1574 costrusse un noviziato a 1 Ci aconitis III, 1047. Cardetxa V, 134. 2 « Dice [il papa] que tiene hecha mucha experiencia del buen zelo deste ' inbaxador; y a otros ha dicho que piensa tener en él otro cardenal Bordisera uue le avisa de todo lo que passa en Francia sin perdonar a la Keyna ni a “tro consistorio ninguno» (Ztíñigia a Filippo II, 17 maggio 1570, Corresp. dipi. 'Hi 357). Nel * breve del 26 maggio 1570, che notifica al re di Francia l’elezione di due sudditi francesi, si assicura non esserci mai stato un ambasciato-re l'ift fedele del Rambouillet. Breviu, Arni. J¡4, t. 15, p. 115b, Archivio segret o Pontificio, 3 Bellesiieim, Schottland I, 413. 4 Giaconius III, 1041. Cardella V, 125 s. 5 Vedi Cardelxa V, 123 s. 0 V. ibid. 124. 7 Laderchi 1566, n. 182. Pastor, storia dei Papi, Vili. 8