La questione del viaggio di Filippo II nei Paesi Bassi. 329 vano dubitato che Filippo si sarebbe recato personalmente nei Paesi Bassi. Anche Castagna dovette riferire agli 11 d’agosto 1567 : nessuno a Madrid conta più sul viaggio del re, pel quale pure erano già stati fatti tutti i preparativi fino nei più minuti particolari. Al principio di settembre il nunzio espresse al re, sebbene col conveniente rispetto, il suo profondo rammarico per il cambiamento fatto di pensiero e disse del dolore che provava il papa e dello sfavorevole giudizio, che darebbe il mondo. Ai 20 di settembre ebbe luogo l’ufficiale comunicazione, che il viaggio era differito alla primavera seguente. A mezzo di un corriere Requesens fu incaricato di esporre al papa le ragioni che avevano deciso al fatto. A Madrid assicuravasi che il re manteneva fermo il proposito del viaggio e il cardinale Espinosa dichiarò al nunzio che nel venturo marzo solo la morte o la fine del mondo sarebbero in grado di trattenere Sua Maestà.1 Il papa, che anche nell’agosto 1567 aveva quotidianamente pregato nella Messa per il felice viaggio del re e fatto pregare eziandio a tale scopo a tutto il clero romano,2 dovette venir tocco dolorosissimamente dal rinvio del viaggio, dal quale ripromette-vasi l’unica salvezza dei Paesi Bassi come pure una piega favorevole per la causa cattolica in Francia e Inghilterra. Senza circonlocuzioni egli disse a Requesens che il re, il quale gli aveva scritto di propria mano, l’aveva ingannato; di fronte alla religione il re avrebbe dovuto trascurare tutto il resto, chè in ultima analisi è pur Dio che ha cura di tutto. Requesens e Granvella scusarono come meglio poterono il re, ma il papa rimase molto irritato.3 Ai 15 di luglio, in considerazione della promessa azione nei Paesi Bassi, egli aveva concesso al re4 il così detto excusado.5 Non doveva egli ora credere che le promesse di Filippo avessero mirato all’unico scopo di strappare sì importante concessione ? 6 1 V. le relazioni di Castagna presso Gachard, ¡¡ibi. de Madrid 100-105 e Corresp. dipi. II, 177 ,s., 184 s., 189 s., 203 s„ 205 s. 2 V. la * relazione eli Arco,del 23 agosto 1567, Archivio di Stato in Vienna. Ai 2 d’agosto Bonelli aveva scritto in cifra a Castagna essere desiderio del papa che Filippo partisse il più sollecitamente possibile esponendone ancora ima volta le ragioni. Corresp. dipi. II, 175 s. s V. le * relazioni di Arco del 6, 13 e 20 settembre 1567, Archivio di Stato in Vienna e la lettera di Granvella del 16 settembre 1567, Corresp. de Philippe II I, 577. Gfr Corresp. dipi. II, 198. 4 La bolla in Corresp. dipi. II, 524 s. Va rettificato in conseguenza Phi-uppson 310, come pure Gams III 2, 519. 5 L’excusado era una imposta, colla quale il re riscoteva in tutte le parrocchie da ogni terza casa la decima intera, che altrimenti tali case avevano da pagare alla Chiesa, e dal cui pagamento alla Chiesa erano ora liberate (excusado). Cfr. Desdevides du Dezeit, L’Espagne de Vancicn règitne. Leu insti tu-fions, Paris 1899, 370. 0 Nel 1566 Requesens giudicava che l’excusado valdria un Perù (Colecc., de docum. inéd. XCVII, 376). Cfr. la relazione di Dietrichstein presso Kocii Quellen zur Oesch. Maximilians II., Leipzig 1857, 200.