506 Pio V. 1566-157 2. Capitolo S c. egli si rivolse a Francesco Borgia per avere missionarii.1 Le opere dei Gesuiti in mezzo ai rozzi indiani furono però come sprecate. Credendosi che la durezza e il cattivo esempio degli spa-gnuoli fossero la causa di quest’insuccesso, otto missionarii tentarono di fondare una stazione lungi da tutti gli europei in mezzo ai selvaggi. Ma essi furono tutti uccisi nel febbraio 1571 e in conseguenza si rinunciò all’opera infruttuosa nella Florida.2 In sua vece i Gesuiti eressero nel 1571 una provincia dell’Ordine nel Messico.3 Nella Nuova Granada predicò dal 1562 al 1569 il vangelo agli indiani con straordinario successo il domenicano Luis Bertrand (Beltran).4 Anche lui fu molto impedito nelle sue benefiche opere dal mal esempio dei bianchi e dalle loro crudeltà verso gli indigeni. Egli seppe però accattarsi prestigio, sopra tutto con una austerità di vita appena credibile. Solo provvisto della Sacra Scrittura e del suo breviario, a piedi nudi e senza provvigioni, talvolta persino senza guide, chè non la reggevano presso di lui, faceva i suoi lunghi viaggi di missione attraverso selve impraticabili o col solleone ardente e inaspriva le privazioni di questa vita, appena tollerabile, ancora con digiuno volontario e dure penitenze. Si credeva da tutti, che fosse dotato del dono dei miracoli; egli deve avere guadagnato alla Chiesa oltre ventimila indiani ben istruiti nel cristianesimo. Una più particolareggiata descrizione delle fatiche e dei successi del grande missionario è resa impossibile dalla stessa difficoltà, che molto spesso capita allo storico della propagazione della fede. Mentre che Ignazio di Loyola faceva dovere ai suoi di mandare regolari rapporti sulla loro attività, perchè intravedeva in essi un mezzo di incitare e accrescere il lavoro,5 per gli altri 1 S. Franciscus Borgia III, 762 s. La lettera mostra anclie quanto fossero tuttavia imperfette allora, quasi un mezzo secolo dopo la scoperta dell’Oceano Pacifico, le nozioni geografiche sull’America. L’Avilés crede che la Florida fosse congiunta colla Cina o non ne fosse separata che da un braccio di mare. Lna lettera dell’Avilés del 6 agosto 1568, loc. cit. IV, 697 ; una lettera a lui del 7 marzo 1568 ibid. 577. Sul Menéndez cfr. Dae.vv.lt. 47 s. 2 Astrain II, 284-298. 3 Ibid. 298-303; * Descrisse la vita di Bertrando, in parte per conoscenza personale, il <1(> menicano Vincenzo Jttstinian Antist nel 1581, e in base agli atti della sua canonizzazione il domenicano Bartolomeo Avinones nel 162.3, ambedue ristampati in Acta Sanct. oct. V, 292 ss., 366 ss. Compose una nuova biografia Bertrand Wilberforce, London 1882, tradotta in tedesco da M. v. Widek, Graz 18SS- Il Bertrando (f 1581) fu canonizzato il 12 aprile 1671. — Sulle opere missionarie di quello stesso tempo dei Francescani nella Nuova Granada cfr. Marcellino da Civezza loc. cit. 27. I Francescani tentarono di stabilirsi saldamente nell’isola della Trinidad nel 1571; ibid. 36. o Constitu1ion.es P. Vili, c. 1, n. 9 (Tnst. 8. J. II, Florent. 1893, 115, IVO-