478 Pio V. 1566-1572. Capitolo 8 a. stici eccellenti,1 col dare aiuto a buoni pastori d’anime, predicatori, maestri e scrittori. 11 Ruggieri era d’avviso che per questa via fosse possibile un rinvigorimento della Chiesa cattolica, dal quale si poteva presagire la totale estirpazione delle eresie, dal momento che il movimento di apostasia aveva oltrepassato il colmo, se pur non era venuto nella stasi completa. Nel tempo della sua nunziatura durata solo un anno e mezzo erano ritornate alla fede cattolica per lo meno diecimila persone,2 mentre che cresceva di giorno in giorno il frazionamento dei protestanti in numerose sette e la lotta fra di loro. Con compiacenza il Ruggieri accenna al ristabilimento della religione cattolica ad Elbinga e a Danzica avvenuto coll’aiuto del re. durante la sua nunziatura. A Danzica erano in grande voga le prediche dei Domenicani, ad Elbinga esplicavano la loro attività i Gesuiti. Anche in altre località i Gesuiti esercitavano il più benefico influsso : così a Braunsberg, dove nel 1565 era stato aperto il primo collegio dei Gesuiti nel regno di Polonia, al quale, oltre a quello di Elbinga, seguirono ancora quelli di Pultusk (1566), Jaroslaw (1568) e Wilna (1570).3 L’operosità di un Ordine così straordinariamente vigoroso riempiva il nunzio delle più liete speranze. E allega il fatto confermato anche d’altra parte, che persino genitori protestanti affidavano i loro figli ad istituti d’educazione dei Gesuiti, e poneva con ragione grandi aspettative per l’avvenire nella gioventù ivi educata nello spirito rigidamente cattolico. Intanto, egli soggiunge, pendono trattative per l’erezione di un nuovo collegio a Posen ; è a sperarsi che anche altre città seguano quest’esempio per la salute del regno e della fede cattolica, che avrebbe un miglior avvenire, purché si applicassero i mezzi opportuni.4 I consigli del Ruggieri coincidevano totalmente colle vedute di Pio V, il quale non si stancava mai di infervorare i vescovi polacchi all’osservanza dei decreti tridentini, specialmente alla riforma del clero, alla convocazione di sinodi provinciali e all’erezione di seminarii ecclesiastici.5 1 Hosio già nel 1567 aveva eretto a Braunsberg un seminario; vedi Eich-iiokn II, 297. 2 Appartenevano a questi riguadagnati alla Chiesa i quattro figli di Nicola Kadziwill, sulla cui conversione ebbe grande influenza il famoso predicatore Pietro Skarga, elle nel 1568 entrò nell’Ordine dei Gesuiti. V. Kirchenlexikmi di Friburgo XI2, 388 e Ròm, Quartalschrift XXV, 57 * s. ; cfr. Bebga, Skarga 163 s. a Vedi Zaxeski I, 1, 150 s., 169 s., 175 s., 212 s. 4 * Relatione etc., v. sopra p. 476, n. 1. Sull’attività dei Gesuiti vedi Sac-c ni ni P. Ili, 1. 1. n. 106 ss., 1. 4, n. 176 ss. ; 1. 6, n. 101 ss. ; Duiir I, 179 ss.. 434 ss., Zivier I, 770 s. : Zaleski I 1, 375 s. 5 Vedi i brevi presso Goubaij 123 s., 214 is. e Theinek, ilio«. Poi. II. 725. 726, 730, 735. La lettera di Stanislao Carncovius, vescovo di Wloclawek, a Pio '