Nuova forma della bolla In coena Domìni. 287 dipendenza dal governo i vescovi spagnuoli non ardivano pubblicare la proibizione pontificia, sicché Castagna dovette diffondere lui stesso la bolla.1 Disgraziatamente ebbersi tuttavia difensori della mala usanza, fra i quali persino un francescano, contro la scrittura del quale Pio V procedette rigorosamente.2 II nunzio incontrò opposizione anche quando volle che, giusta quanto aveva richiesto Pio V in una lettera del 25 gennaio 1568, venisse abolito il costume affatto non cristiano di rifiutare in Ispagna il Viatico ai condannati a morte.3 Finalmente Castagna, coerentemente a un’espressa commissione avuta dal papa,4 portò ripetutamente sul tappeto gli abusi avverantisi nelle colonie delle Indie occidentali sostenendo non soltanto il rispetto della giurisdizione ecclesiastica, ma anche un trattamento umano degli indigeni e la loro cristianizzazione. Filippo II promise di emanare i necessarii ordini alle sue autorità, ma nè egli nè il Cardinal Espinosa vollero saperne della nomina d’un nunzio per le colonie.5 Frattanto Pio V aveva fatto un passo importante per il ristabilimento della libertà, giurisdizione e immunità ecclesiastica più o meno oppresse e combattute in Ispagna come fuori di Spagna. ino allora la validità delle censure contro determinati gravi delitti riservate al papa e classificate nella bolla detta In coena Domini era stata legata alla condizione che la bolla venisse solennemente promulgata ogni anno il giovedì santo. La forma della bolla letta il giovedì santo 15 aprile 1568 conteneva invece la clausola, ch’essa dovesse rimanere legge permanente sino alla pubblicazione d’una nuova. Oltracciò questa volta la bolla aveva una serie d’aggiunte direttamente rivolte contro gli abusi e usurpazioni delle autorità civili nel campo ecclesiastico allora manifestatesi nei più diversi paesi.6 Ad es. ora vennero espressamente 1 V. le relazioni di Castagna del 13 aprile e 14 maggio 1568, Corresp. dipi. H, 349, 366. 2 V. ibid. IV. i.x. Castagna sperava (* relazione del 17 giuguo 1568, Archivio segreto pontificio) di estirpare a poco a poco i combattimenti di tori. 3 Vedi Laderchi 1568, n. 200 ; Corresp. dipi. II, 321, 349. Cfr. Gams III 2, 197 s. 4 * Da parte di N. Sre con mons. Varcivescovo di Rossano nuntìo vìi Ispuf/na, in Varia Polif, 82, 431-434, Archivio segreto pontificio. 5 V. Corresp. dipi. II, 350, 382, 390, 471 s. 6 Sulle aggiunte del 1568 v. App. n. 49-50. La violenta polemica dei vecchi cattolici suscitata dal Dollinger in occasione Idei concilio Vaticano contro la bolla In coena Domini, rappresentata insieme, affatto erroneamente, siccome una decisione ex cathedra, fu una battaglia contro mulini a vento, perchè 17» coena come altre bolle disciplinari di tempi anteriori perdette del tutto la sua forza d’obbligatorietà in virtù della costituzione Apostolicae Sedis moderationi emanata da Pio IX il 12 ottobre 1869. Nella sua edizione del Janus Friedrich continuò inconcusso questa lotta. Circa la tendenza della bolla e la storia dei