338 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 5 b. zioni umane al fine di guardare la purezza della fede nei loro sudditi. In particolare veniva incaricato di spingere alla pubblicazione ed attuazione dei deliberati tridentini e di chiedere anche che venisse eliminato lo scandalo dato dal cardinale Odet de Chà-tillon, deposto a causa della sua eresia, il quale sebbene si fosse ammogliato, portava tuttavia la porpora. Ciò facendo il papa fece intravedere che non avrebbe conferito la dignità cardinalizia ad alcun prelato francese prima che fosse soddisfatta questa esigenza. Della Torre doveva inoltre ricordare che il re per l’esercizio dei suoi diritti di collazione in Provenza e Brettagna doveva chiedere un nuovo privilegio alla Santa Sede e opporsi agli abusi nella concessione di uffici e benefizi ecclesiastici.1 Una speciale istruzione conteneva anche incombenze a riguardo d’Avignone, dove il legato cardinale Bourbon lasciava a desiderare in fatto di zelo contro l’infiltrazione di eresie: qualora ivi le condizioni non migliorassero, il nunzio doveva far comprendere che il papa avrebbe dovuto sottrarre al cardinale la legazione.2 Certamente la nomina di Della Torre a nunzio in Francia fu determinata in primo luogo dalla circostanza che già sotto Paolo III ed al principio del governo di Giulio III egli aveva coperto la nunziatura francese3 ed era perciò al corrente delle condizioni locali. S’aggiunsero le sue buone relazioni con Caterina de’ Medici. Precedettero il nuovo nunzio pressanti lettere esortatorie del papa; altre, a Carlo IX, a Caterina ed ai vescovi, seguironlo. Con esse Pio V esigeva avanti tutto la pubblicazione e l’attuazione dei deliberati tridentini, specialmente l’osservanza dell’obbligo della residenza, l’erezione di seminarii da parte dei vescovi e l’eliminazione dei gravi abusi nella collazione dei benefizi eclesiastici, 1 * Instrnttione per il nuntio di Francia (il vescovo di Ceneda) in Varia Polit. 81 (ora 82), p. 319 s., 322 e ancora a p. 510-513, Archivio .segreto pontificio. Cfr. Catena 58 s. e Beognckli ¡11, 27 s. La controversia per il diritto di nomina in Brettagna non era ancora appianata nel 1571 : v. la * relazione di A. Zibramonti da Roma 29 settembre 1571, Archivio Gonzaga in Mantova. Arco annunciò la nomina d’un nuovo nunzio francese già nella sua relazione del 19 gennaio 1566, Archivio di Stato in Vienna; essa avvenne il 25 marzo 1566 ; vedi Biatjdet 119. 2 V. in Varia Polit. 81 (ora 82) néll’Aìrchivio segreto pontificio p. 322b-327 e ancora a p. 514-518 : * Instruttione per il -medesimo nuntio intorno alle cose d’Avignone. Il pericolo viene dichiarato come specialmente veniente dal principato d’Orange, ch’era circondato da territorio pontificio. Oltracciò l’attenzione dei cardinali Bourbon e Armagnac doveva venir richiamala sul fatto che alcuni ministri loro favorivano gli eretici e venivano addotti casi. Dalla sua relazione del 24 luglio 1566 in Mèi. d’archéol. XXII, 116 s. risulta come il cardinale Armagnac, quale legato insieme al Bourbon, cercasse d’ovviare ai richiami del papa. Sull’Armagnac cfr. Revue des quest, hist. XVI, 566 s. Lettere di lui in Revue hist. II, 529 ss. 3 V. il nostro voi. VI, 58, 61. Cfr. il * breve a Carlo IX del 25 marzo 1566 in App. n. 96-99, Archivio dei Brevi in Roma.