Perchè il papa mirasse airannientamento degli ugonotti. 349 pensier.1 Esse contenevano l’esortazione ad eseguire rigorosa sentenza anche contro i ribelli ed eretici imprigionati ed a proseguire fino al loro totale annientamento. Ripetutamente in queste lettere ¡torna l’avvertimento di non seguire l’esempio di Saulle, che ualgrado il comando di Dio risparmiò gli Amaleciti e perciò venne pogliato da Samuele del suo regno e da ultimo della vita.2 Si vede con quale animosità era condotta la guerra; di qua e di là non eravi luogo per il perdono.3 A Roma si temette seriamente a più riprese che gli ugonotti si voltassero contro l’Italia4 e s’aggiunse lo sdegno pei sacrilegi e crudeltà, che i seguaci di alvino compivano dappertutto poiché dove ottenevano il potere essi distruggevano immagini, Crocifissi, altari, chiese e conventi, cavavano persino i cadaveri dalle tombe, uccidevano con raffinata crudeltà preti, monache ed anche inermi religiose.5 Il corpo ausiliare pontificio s’era riunito il 14 maggio 1569 in ¡uel di Massa colla milizia fiorentina mettendosi poi in marcia per Torino alla volta di Lione, che fu raggiunta il 2 giugno. Si proseguì fin dal 4, ma le truppe avanzarono lentamente mancando le vettovaglie in quel paese dissanguato dalla guerra: in breve 1 Vedi Gotjbau 156 s. ; Laderchi 1569, n. 110 s. 2 V. i passi presso Gotjbau 152 ss., 157 ss., 168. 3 Vedi Catena 75. Gfr. Ranke, Pàpste II3, 43. 4 II timore d’un’irruzione degli ugonotti in Italia fu molto grande special-mente nella primavera del 1568. Ai 13 di marzo Arco notifica : * perchè dopo una nuova pace cogli ugonotti costoro potrebbero rivolgersi contro Roma, si pensa di completare le fortificazioni di Gastei S. Angelo e!di Borgo (Archivio fii Stato in Vienna). Ofr. da relazione di Arco del 20 marzo 1568 presso Schwarz, Brìefwechsel 105, la lettera di Zuniga del 17 aprile 1568 in Corresp. 'tipi. II, 337 e la relazione di B. Concini da Roma 11 aprile 1568 preso Palan-dbi 117 ss. Già prima Roma era ¡¡stata messa in ansia da altre trame degli ugonotti. Un * Avviso di Roma del 10 gennaio 1566 parla della carcerazione di due ugonotti che sotto la tortura 'confessarono che avrebbero voluto uccidere il Papa [Uri. 101,0, p. 167, Biblioteca Vaticana). Nel marzo del 1568 Pio V fu messo nuovamente in guardia da una trama degli ugonotti (v. Corresp. dipi. H. 316). Un * Avviso di Roma del 1° gennaio 1569 fa sapere che al Casaletto, la villa dì Pio V, era stato imprigionato un fuoruscito con due archibugi : cre-devasi si trattasse d’una trama degli ugonotti (Uri. 101,0, p. 1, Biblioteca V aticana). Credevasi che fosse corrotto dagli ugonotti anche quel garzone di fornaio, che voleva procurarsi vantaggi spacciandosi figlio di Pio V. Il garzone fu convinto di calunnia e condannato alle galere a vita (vedi Catena 139 ss. e i Ricordi di Filippo Edoardo Ftjgger, estratto da Archivio stor. Ital. 5a serie XLII, 10). Sui timori' a Roma pell’estate del 1568 di trame degli ugonotti contro l’Italia v. Corresp. dipi. II, 367 s., 369 s., 374, 376, 379, o92, 411. Correrò dice espressamente (p. 194) che gli ugonotti stessi vantavansi d avere relazioni in Italia. A. Zibramonti * riferisce ai 10 di gennaio del 1571 che i libelli di Molitorio erano in lega cogli ugonotti. Archivio Gonzaga in Mantova. 5 Nei brevi a Enrico d’Anjou, al cardinale Bourbon e Carlo IX (Gotjbau 0' 163, l(SG) Pio V ricorda espressamente tali atrocità, sulle quali cfr. Gratini Epist. 314, 332, 357 ; Picot I, 15 ss. ; Gaudentius 108 ss., 119 ss.