L’Inquisizione a Mantova. 221 Da questa nomina l’eccitazione alla corte e nella città potè venir tanto meno quietata in quanto che Campeggio operò parecchie carcerazioni ed ai 3 d’agosto e 26 ottobre preparò autodafé, nei quali non pochi dovettero abiurare.1 Oltracciò parecchi consiglieri del duca erano essi pure eretici2 ed a Mantova l’eresia aveva assunto un carattere rivoluzionario e contrario allo stato.3 Un canonico di Mantova, di cui Pio V chiese addì 31 ottobre 1567 la traduzione a Roma,4 sosteneva senza cerimonie che l’anima umana periva col corpo.5 Fu attaccato colla violenza il convento dei Domenicani ;8 il duca fece venire dinanzi a sè l’inquisitore rimproverandolo perchè carcerasse uomini rispettabili a insaputa del principe.7 Ma il tentativo di ottenere a Roma mediante un inviato speciale il richiamo dell’inquisitore, doveva subito dopo la partenza del messo diventare senza speranza a causa d’un nuovo atto di violenza. Nella notte di Natale cioè erano stati uccisi sulla pubblica strada due frati del Terzo Ordine, che reca-vansi alla funzione notturna.8 Com’era da prevedersi, Pio V rispose sfavorevolmente all’inviato dichiarando che ove perseverasse nella sua mitezza verso gli eretici, il duca vedrebbe delitti ancor peggiori : che il papa non poteva lasciarsi spaventare e distorre dalla sua azione contro gli eretici anche se i Domenicani tutti venissero fatti a pezzi.9 L’inviato ritornò a casa nel gennaio 1568 senza risultato. Aveva ottenuto soltanto, che l’inquisitore dovesse scusarsi col duca.10 Per mettere una fine alla confusione Pio V al principio del 1568 1 « Si dice che hoggi i frati di S. Domenico doppo il vespero fanno abiurare dieci di quelli loro prigionieri et che si faranno salire in pulpito ¡mitrati a chiamarsi in colpa» (L. Rogna, 3 agosto 1567, Archivio Gonzaga in Mantova). Cosi suona il testo, come mi conferma il direttore dell’Archivio A. Luzio. Davabi, che pure lo pubblica loc. cit. 790, prescindendo da minori varianti, ha malamente letto abbruciare invece d’abiurare ! Ai 26 d’ottobre 1567 !-■ Rogna scrive : «Oggi su un palco eminente fatto in S. Domenico si abiureranno alquanti di quelli (reputati eretici». Anche qui Davabi loc. cit. ha convertito abiureranno in abbruciarono. Secondo le fonti finora note allora nessun eretico morì sul rogo a Mantova. 2 «Qui [a Roma] si sa molto bene... che l’Ecc. V. è male consigliata et ingannata, e che ha tre o quattro coaisiglieri heretici marci». Conte di San Giorgio a Mantova, 24 dicembre 1567, presso Davabi 793. 3 Campeggio, 14 ottobre 1567, ibid. 791. 4 V. il * breve al duca di Mantova nell’Archivio Gonzaga in Mantova. 5 Bektoi.otti. Martiri 45. Era quindi un laverroista o seguace del Pom-Ponazzo. 6 Davabi 776. 7 Ibid. 8 Ibid. 792. 9 Ibid. 777; cfr. 793. 10 Ibid. 777 s., 795.