464 Pio V. 1566-1572. Capitolo 7 b. stanti senza la minima paura oltrepassavano i limiti loro segnati dall’«assicurazione» dell’imperatore. Non contenti del libero esercizio della religione concesso ad essi ed ai loro sudditi, essi in seguito cercarono in ogni maniera, persino colla violenza, di estirpare 1’« idolatria papistica», arrivandosi a violenze rivoltanti. I cattolici ne furono sì intimoriti, che molti non ardivano più manifestare le loro idee.1 Quanto innanzi andasse la tracotanza dei protestanti contro la minoranza cattolica, ne danno oggi pure testimonianza le caricature che essi fecero eseguire nel 1571 a Vienna nel palazzo degli Stati dell’Austria inferiore: vi si vede un maiale con un rosario in bocca !.2 Ma neanche i protestanti erano tutti contenti dell’agenda ecclesiastica imperiale. Molti predicatori composero pareri e scritti polemici contro il nuovo rituale e così ogni predicatore faceva a suo talento. La politica religiosa di Massimiliano fece quindi completo naufragio: con essa egli non aveva ottenuto che un’insanabile perturbazione dei suoi paesi.3 b. Mentre nei paesi ereditarli dell’imperatore, a dirlo colle sue stesse parole, tutto minacciava di andare sottosopra, nell’impero gli sforzi per la riforma e restaurazione cattolica erano in lento, ma continuo progresso. Essi furono eccitati e in ogni guisa sostenuti da Pio V. Già poco dopo avere assunto il governo, il papa aveva esortato i vescovi tedeschi all’attuazione dei decreti riformativi di Trento e in particolare anche all’erezione di seminarii4 invitandoli nel giugno del 1566 ad intraprendere una profonda riforma dei costumi del clero mediante visite delle diocesi.5 Altri incarichi in questa direzione aveva ricevuti il Cardinal Commendone. Questo egregio rappresentante della Santa Sede fu poi quegli 1 Vedi Htjber IV, 238. 2 Mayer, Niederdstcrr. Stdndehaus 3S. 3 Vedi Htjber IV, 240 ; Janssen-Pastor IV15-1^, 452 ss. * Vedi LADERCnr 1566, n. 222. In Laderchi il breve al vescovo di vVtìrz-hurg ha la data del 23 gennaio ¡1566, ina ¡im Arm. 44, t, 12, n. 14 dell’Ar-chivio segreto pontificio esso ha la data del 22 gennaio e con ciò conviene il fatto che l’originale del relativo breve al vescovo di Bamberga nel-l’Archivio a Bamberga ha parimente il 22 gennaio. L’11 febbraio 1556 fu spedito un breve simile anche al primate d’Ungheria ; vedi Gotjbatt 6 s. 5 Vedi Laderchi 1566, n. 252 ; Remling, Urkunden der Speirer Bischófe, Maina 1853, 615 s. ; Keller 359 s. ; Schwarz, Visitation p. xxrx. L’* originalo della lettera al vescovo di Strasburgo nell’Archivio circondariale di Strasburgo G. 149.