198 Pio V. 1566-1572. Capitolo 3 a. dell’inquisizione. Ma altrettanto tangibile apparve agli occhi di tutti l’impotenza di tale desiderio allorché l’antico grande inquisitore di Paolo IV, salito sulla cattedra di Pietro col nome di Pio V, costrusse una nuova e più sicura sede al Santo Uffizio. Addì 18 maggio 1566 il palazzo del fu cardinale Lorenzo Pucci, situato nella Città Leonina in prossima vicinanza del Camposanto Tedesco, passò in gran parte per compera in possesso di Pio V ; l’edifizio, in cui già allora l’inquisizione esercitava il suo ufficio, le fu dato come sede permanente.1 Nel luglio di quell’anno sentiamo dirci che il papa pensava a una nuova costruzione, che erano abbozzati tre progetti e che dal tesoro papale erano assegnati per l’esecuzione 50,000 scudi. Però secondo il giudizio dell’architetto Pino questa somma non poteva bastare. Il progettato palazzo doveva essere molto vasto, contenere nel piano superiore anche le prigioni ed essere costrutto in modo da poter sfidare assalti quali quello alla morte di Paolo IV.2 A nulla, aggiunge lo scrittore, attende con maggior sollecitudine il papa che all’inquisizione.3 Addì 2 settembre 1566 con grande solennità fra salve da Castel S. Angelo fu posta la prima pietra del nuovo edifizio,4 che poi progredì gagliardamente. I muratori di S. Pietro dovettero sospendere il lavoro alla chiesa e dar mano al palazzo del nuovo Sant’Uffizio.5 Nel luglio 1567 il papa visitò la fabbrica,6 ma soltanto nel 1569 egli potè far collocare sulla porta di ferro dell’edi-fizio terminato la sua arme e quella dei cardinali Pacheco, Re-biba, Gambara e Chiesa con una iscrizione notificante che il palazzo doveva servire alla lotta contro l’eresia e all’incremento della 1 Bull. Borii. VII. 445 ss.; cfr. Fontana in Ardi. Rom, XV (1892), 462. T'na * bolla Cnm nos del 15 agosto 1567 contiene la confirmatio emptionis palata ipsius inquisìtionis. Archivio dei Brevi in Roma. 2 * Ciregiola al Cardinal Medici. Roma 19 luglio 1566, Archivio di Stato in Firenze, Medie. 5096. * Arco ai IO d’agosto 1566 scrive a Vienna che il denaro per la fabbrica è tolto dalle entrate di S. Pietro (Archivio di Stato in Vienna). Il * Diarium di C. Firmanus al 1° luglio 1566 fa il nome come .architetti dei domini Bino e Sallustio. Archivio segreto ■pontificio. a * « A ninna cosa più attende S. Stà che all’inquisizione ». Ciregiola loc. cit. 4 * Avviso di Roma del 7 settembre 1566, Uri). lOJfO, p. 282, Biblioteca Vaticana. 5 * « La fabrica della Inquisizione tuttavia si sollicita, et per formarla presto, hanno levato tutti li muratori et scarpellini di S. Pietro, nel qual hora non si fa niente » (Avviso di Roma del 5 ottobre 1566, loc. cit. 295). Anche il segretario imperiale Francesco Strozzi * scrive il 26 ottobre 1566 a Massimiliano II, che nonostante la sua povertà e lesineria (riguardo all’imperatore) il papa mandava avanti gagliardamente la fabbrica del palazzo dell’inquisizione : doveva darvi mano tutti i muratori di Roma e diventa come una fortezza. Archivio di Stato in Vienna. 0 * Relazione di B. Pia del 19 luglio 1567, Archivilo Gonzaga in Mantova.