426 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 6 c. impresa inglese, uno eccettuato,1— ma quest’uno aveva da dire una parola molto importante. Già prima il nunzio aveva accennato ad esso scrivendo che la cosa sarebbe arrivata certamente all’esecuzione qualora il duca d’Alba non trattenesse il re.2 Da lungo tempo prima dell’arrivo di Ridolfì a Madrid era già pervenuto dall’Alba un diffuso parere sui progetti del medesimo.3 All’esperto capitano i progetti di quel dilettante militare parevano ineseguibili nella forma presentata. La Spagna non poteva gettare truppe in Inghilterra senza chiamare sotto le armi contro sè stessa la Francia e la Germania. I progetti del fiorentino erano eseguibili solo adempita che fosse una condizione preliminare. Proprio allora Elisabetta soffriva d’un’ulcera a una gamba, che consideravasi cancrenosa. 4 E l’Alba scrisse che ove la regina inglese morisse «di morte naturale o altra morte», o se ella cadesse in potere del duca di Norfolk,5 non si sarebbe potuto eccitare la gelosia delle altre nazioni se si sostenessero colla forza delle armi le pretese di Maria Stuart al trono inglese. In fondo neanche Filippo II dava gran peso ai progetti origi-narii di Ridolfi, e invece ai 7 di luglio fece tenere una consultazione sulle proposte di Alba e specialmente anche sul punto se si dovesse tentare «di uccidere» la regina «o d’impadronirsene».6 Il risultato della discussione è fornito da un memoriale composto da Ridolfi: tutta l’impresa si metta nelle mani del duca Alba: egli determinerà il momento favorevole per l’esecuzione e s’intenderà con Norfolk e Spes per impadronirsi contemporaneamente 1 A Rusticucci, ibid. 413. 2 Corresp. dipi. IV, 390 n. : « Se da la parte del Duca d’Alba non viene raffredato, io tengo per certo che la impresa sarà posta in opera ». 3 Del 7 maggio 1571 (giunto a Madrid il 22 maggio), presso A. Teuxet, Relations politiques de la France et de VEspagne avec l’Écosse V, Paris 1862, 74-S7 : Mignet II, 510-5178. * Poixen in The Monili IC (1902), 145. 5 « Pero en caso que la reina de Inglaterra huviesse muerta o de muerte natural o de otra, o que ellos se apodera ssen de su persona, sin que V. Md se huviesse entremetido en esto, entonces no hallarla yo difficultad ». Presso Mielosi II. 516. 6 Sulla consultazione non abbiamo che notizie tronche, presso Mignet IL 518 a 521, che per lo più sono sì difficili a capirsi che ad es. il voto di Vela-sco è interpretato da Mignet (II, 162) e da Kervyn de Lettenhove (Relations VI, 5) in senso affatto opposto. Le notizie cominciano colla proposizione : Que convenía comenzar por elles y matar ó prender la reina. Que de otra manera luego se casaria y mataría á la de Escocia, Gonzaies (p. 361) intese matar ó prender per far prigione e uccidere. Seguironlo parecchi storici posteriori. Ma secondo il materiale finora pubblicato non si potrà sostenere sul piano degli spagnuoli più ili quanto dice Hergenrotiier (Kirche tttid Staat '680) : « s’aveva intenzione d’impadronirsi, in ogni caso, della sua persona, e solo ia estremo caso di necessità anche d’ucciderla ». Ofr. Pollen, English Cathohcs 176. Se si voleva impadronirsi d’Elisabetta con un colpo di mainò, dovevasi prendere in considerazione anche la possibilità che essa vi perdesse la vita.