Ostacoli alla formazione di una lega antiturca. 5l3 egli parlò con energia di voler impiegare tutte le sue forze per la protezione della cristianità.1 Quanto questo pensiero lo preoccupasse, lo dimostra anche il fatto che esso viene toccato anche in brevi che si occupano della riforma dei costumi del clero. «Mi armo contro i Turchi», vi si dice, «ma in ciò mi può giovare solo la preghiera di quei preti che sono di costumi puri ».2 Il fallito attacco dei Turchi contro Malta del 1565 fu occasione che il sultano tentasse nell’anno seguente la conquista dell’arcipelago greco. Avendo risposto evasivamente alle esortazioni pontificie per un’impresa comune non solo Venezia, che era direttamente minacciata, ma anche la Spagna,3 il nemico ebbe un facile giuoco. L’ammiraglio turco Piali conquistò il 15 aprile 1566 l’isola di Chio, arrecando alla signoria dei Giustiniani una fine sanguinosa. Ancora nello stesso anno caddero pure in potere dell’insaziabile nemico il ducato di Nasso, Andro e Ceo.4 Nel maggio 1566 navi turche comparvero nel mare Adriatico e minacciarono Ancona, dove Pio V inviò subito truppe e artiglierie.5 In seguito non solo egli curò di rafforzare quelle fortificazioni, ma nel breve intervallo di venti giorni allestì ancora un corpo volante di quattromila uomini per la difesa della costa.6 Accanto a cotali mezzi mondani Pio V fu sempre intento ad implorare l’aiuto del cielo per la protezione della cristianità. Il 21 luglio 1566 fu indetto il giubileo per il successo della guerra contro il Turco.7 Otto giorni dopo, il 28 luglio, si vide il papa prender parte in persona alla prima processione, che fu fatta a Roma per allontanare il pericolo turco. Aveva egli le lagrime agli occhi mentre procedeva pregando fervorosamente. Il 31 luglio ebbe luogo la seconda processione, il 2 agosto la terza, partecipandovi quarantamila persone.s Pio V riuscì a distogliere il La Valette dal suo proposito di abbandonare Malta ed a procurare ai cavalieri abbondanti mezzi per la fortificazione dell’isola.9 Invece si oppo- 1 Vedi la * relazione di C. Luzzara da Koma 3 aprile 156G, Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Vedi Laderchi 1566, n. 251. 3 Vedi Serrano, Liga I, 34. 4 Cfr. ibid. n. 159 s. ; Hopf in Enzyklopädie di Ersch la Sez. 86, p. 171 s. Jorga III, 109 ; Bymnt. Zeitschrift VIII, 365 s. 5 Vedi * Avvisi di Roma dell’ll e 18 maggio 1566, Uri. 101,0, p. 225, 229, Biblioteca Vaticana. 0 Vedi la * relazione del Firmano (sotto il 3 agosto 1566), Archivio segreto pontificio, Misceli. Arm,. XII, 31; Catena 46. 7 * Bando del 21 luglio 1566, Bandi V, 1, p. 159, Archi vio segreto Pontificio. Vedi Firmanti«, * Diarium loc. cit. p. 107b, Archivio segreto pontificio. Cfr. Laderchi 1566, n. 291 (colla data falsa del 14 luglio). Una somma abbastanza rilevante (satìs magnani pecuniam) mandò il re Portogallo, come Pio V ricorda con elogio in un * breve direttogli il 17 ago- Pastok, Storia dei Papi, Vili. 33