Atteggiamento di Carlo Borromeo nel conclave. 15 Sul letto di morte Pio IV avrebbe consigliato il nepote di elevare a pontefice uno dei cardinali nominati da lui : ove ciò non fosse possibile, prestasse il suo aiuto ai raccomandanti dal duca di Firenze e in tal caso appoggiasse per primo Morone, poi Ricci, finalmente Dolera.1 Di fatto, come disse in un colloquio con Pa-checo prima dell’inizio del conclave, Borromeo avrebbe visto volentieri papa uno dei cardinali di Pio IV,2 probabilmente perchè in generale egli trovava in questi membri più giovani del Senato della Chiesa sentimento più pio che nei più anziani. In quel colloquio propose Boncompagni, Mula e Commendone, dei quali, a quanto pare, il Mula era anche nel desiderio di Pio IV.3 Pacheco dubitava che potesse riuscire uno dei cardinali giuniori: qualora pertanto l’eletto da Borromeo urtasse contro insuperabile opposizione, doversi tener conto della raccomandazione di Filippo II, notando insieme che sarebbe più facile ottenere voti per Dolera che per Ricci.4 Bisogna mettere in dubbio se Borromeo manifestasse pienamente con Pacheco i desiderii del suo cuore. Più tardi i suoi confidenti seppero da lui, ch’egli fin dal principio pensò anche a colui che da ultimo fu veramente eletto, ma che non si era espresso con alcuno circa le sue idee ed anzi da principio aveva per ragione d’onore fatto il nome di quei cardinali, verso i quali egli o il suo partito aveva obbligazioni. Solo dopo pose tutto lo zelo perchè venisse eletto un papa di santa vita e di sapere teologico. 5 La decisione però non era esclusivamente nelle mani di Borromeo: gli stavano di fronte Este e Farnese, che superavanlo in esperienza ed abilità e senza la cooperazione dei quali egli non 1 * « Perchè finalmente il Papa nell'ultimo della sua morte ha lasciato per ricordo a Borromeo, che non potendo far venire al Pontificato niuna delle sue creature, debba concorrere con cui vorrà il duca di Firenze et confidarsi nelle promesse di S. Eccellenza ». * Avviso di Roma del 22 dicembre 1565, Uri. 101/0, p. 167b, Biblioteca Vaticana. 2 Pacheco a Filippo II, 20 dicembre 1565, Corresp. dipi. I, 53. 3 Giac. Soranzo 30 ottobre 1565, presso Alberi II 4, 157. Hillinger 115. * Pacheco, loc. cit. s « Antequam ingrederetur conclave, plures ille quidem animo sibi pro-posuit, qui viderentur pontificatu digni, neque eum, qui postea eleetus est, ut eius intimi deinde cognoverunt, praetermisit, sed tarnerx mentem suam patefeclt nemini » (Bascapè 1. 1, c. 9, p. 21). Non pu6 stabilirsi se Bascapè, che era fra i confidenti di Borromeo, includa anche Morone nel numero dei proposti unicamente a titolo di onore. Del resto a Roana erasi rapidamente compreso, che Borromeo dovesse sentirsi attratto a Ghislieri. Lionardo Conosciuti * ai 19 di dicembre del 1565 scrive a Modena, che probabilmente Borromeo farà una mina fratesca e precisamente o per Dolera o per Ghislieri, « li quali ancoraché si creda che non siano per giungere al segno, si tien per fermo almeno che darano da sospicare alli degni di questo grado» (Archivio di Stato in Modena).