Effetti della bolla di scomunica. 417 non arrivasse forse a cognizione di Elisabetta. Non accondiscese il papa ad altre proposte di Zuniga, di sospendere la bolla e di sciogliere soltanto con un breve i sudditi di Elisabetta dal giuramento di fedeltà verso di essa, dichiarando che tutt’al più pote-vansi nella bolla tralasciare le parole che colpivano colla scomunica l’obbedienza alla regina inglese.1 Altrettanto vane furono le rimostranze dell’Alba nell’agosto 1570. A prova d’esperienza, così scrisse il duca, la scomunica della regina non ha raggiunto il suo scopo, anzi ha recato grave danno ai cattolici. Ora è dato un appiglio alla persecuzione e poiché la fedeltà a Elisabetta è minacciata di scomunica, ai cattolici non rimane che di abbandonare la loro patria, con che viene a finire da sè la fede cattolica in Inghilterra. Ma parve al papa di non potere neanche per tali ragioni ritirare la sentenza una volta promulgata. Nè trovò la sua approvazione l’altra proposta di Alba di almeno abrogare frattanto mediante un breve le pene comminate ai cattolici, bastando, secondo lui, che l’Alba facesse sapere ai cattolici inglesi come nel caso che restassero in patria non sarebbero considerati dal papa come scomunicati. L’Alba in contraccambio considerò insufficiente l’espediente non potendo entrare in relazione colla totalità dei cattolici inglesi e nessuno in Inghilterra essendo tenuto a prestar fede alla sua assicurazione.2 Circa questo tempo spuntò la proposta di un mercante italiano circa il modo di eseguire tuttavia la bolla di scomunica senza la forza delle armi. La si pubblicasse in Ispagna, Fiandra e Francia, poi sulla base della sentenza papale s’interdicesse ai re di Francia e Spagna qualsiasi commercio coll’Inghilterra: il blocco mercantile obbligherebbe Elisabetta a cedere. Parve che questi pensieri piacessero a Pio V, che incaricò l’ambasciatore spagnuolo di scriverne a Filippo. Zuniga considerò senz’altro ineseguibile tale piano3 e dello stesso parere fu Filippo II, al quale fu sottoposto da Castagna.4 Pel governo inglese la bolla non fu per nulla senza pericoli. Se anche sotto il rispetto politico essa ebbe appena conseguenze, pure dopo la insurrezione dell’anno precedente vi era tuttavia abbondante fermento fra il popolo. Trovò bensì esteriormente poca resistenza un ordine ai magistrati di firmare un documento con cui obbligavansi ad applicare rigorosamente la legge sull’intervento al culto, ma il vescovo protestante di Durham dopo la sua visita nell’estate del 1570 dovette riferire che la maggior parte del popolo in 1 Zuniga a Filippo II, 10 giugno 1570, Corresp. dipi. III, 396 s. 2 Zuniga a Filippo II, 11 agoato 1570, ibid. 500. 3 Ibid. 500 s. Cfr. * Avviso d’Inghilterra del 1° luglio 1570, Varia polit. 100 125-177, Archivio segreto pontificio. 4 Meyer 72, 417. Pastor, Storia dei Papi. Vili. 27