76 Pio V. 1566-1572. Capitolo 1 c. cialmente al tempo delle carestie, come ad es. negli anni 1568 e 1569, il papa si sforzò incessantemente di provvedere e d’impedire qualsiasi forma di sfruttamento usurario della calamità. Il popolo doveva avere pane a prezzo buono, poiché, soleva egli ripetere, sta scritto nella Bibbia, qui abscondit frumenta, maledi-cetur in populis (Prov. 11, 26).1 Disgraziatamente non sempre i subalterni risposero alle nobili intenzioni del papa,2 che inoltre più volte non fu felice nei suoi provvedimenti come sovrano temporale. Ad es. un editto sulle monete, ch’egli emanò nel luglio 1571, produsse grande sconcertamento. 3 La sua forza stava nella cura degli affari spirituali. Egli come il Cardinal Bonelli, data la quantità dei negozi da sbrigarsi in questo campo, non erano in grado di rivolgere sufficiente attenzione all’amministrazione temporale. Perciò nell’aprile del 1568 fu dato come aiuto al Cardinal nepote Bonelli il Cardinal della Chiesa e nel gennaio dell’anno seguente anche i cardinali Alciati e Paleotto.4 Nel luglio del 1570 corse la voce che il papa volesse ritirarsi completamente dai negozi temporali per affidarli a quattro cardinali.5 Sotto più d’un rispetto è stato falsamente giudicato l’atteggiamento di Pio V verso l’arte. Vi diede occasione un provvedimento, col quale egli si pose in acuto contrasto coi papi dell’età del rinascimento. Ai 10 di febbraio del 1566 si apprese in Roma come il papa avesse donato al popolo romano tutte le statue antiche, che trovavansi nel teatro del Belvedere e vicinanze e incaricato parecchi nobili di farle trasportare al Campidoglio. Dicevasi inoltre che dovessero partecipare alla stessa sorte anche i preziosi pezzi posti nel cortile di Belvedere, che sotto Pio IV erano stati protetti con tavolati contro la pioggia e inconvenienti. Il papa avrebbe addotto come ragione di. ciò che non convenisse al successore di Pietro avere in casa sua tali simulacri pagani. Coll’entusiasmo allora largamente regnante per la plastica antica non può recar meraviglia che il proposito del papa urtasse contro 1 Cfr. Catena 53 s. e gli * Avvisi di Roma del 17 agosto e 24 settembre 1569 12 agosto 1570 e 12 settembre 1571, Uri. 101,0, p. 133, 146; 10!,1. p. 318; 10!,2, p. 112, Biblioteca Vaticana. V. anche Bull. Rom•. VII, 848 s. 2 Cfr. Hodocanachi, Institutions 280. s V. * Avviso di Roma del 18 luglio 1571, Uri). 101,2, p. 90, Biblioteca Vaticana. 4 V. gli * Avvisi di Roma del 3 aprile 1568 e 15 gennaio 1569, Uri. 101,0, p. 479 e 101,1, p. 4, Biblioteca Vaticana. 5 TJn * Avviso di Roma dell’8 luglio 1570 (Uri. 101,1, p. 307, Biblioteca Vaticana) riferisce: * « S’è sparso voce per la corte cliel Papa non voglia più intervenire alli negotii profani et secolari, ma deputarvi sopra 4 cardinali cioè Cesi, Thiano, Montalto et Piacenza, et che S. Sta voglia attender solamente alle cose spirituali et deU’inquisitione ».