La proibizione dei combattimenti dei tori mostrò maggior coraggio. Dopo che, come già prima Tommaso di Villanova,' il concilio di Toledo del 15662 si fu espresso contro questo divertimento popolare tanto caro agli spagnuoli, egli, a mezzo del suo nunzio a Madrid, fece pregare il re d’abolire una tale abitudine, che il papa aveva già eliminata nello Stato pontificio.3 Filippo II si mostrò contrario a tale proposta a causa della grande irritazione e malcontento che da tale divieto nascerebbero in Ispagna.4 Pio V invece era d’opinione che se il concilio aveva interdetto i duelli, si dovesse tanto più ovviare al disordine dei combattimenti dei tori3 e, dietro consiglio di Francesco Borgia, il 1° novembre 1567 emanò una bolla che proibiva rigorosamente tali spettacoli più convenienti a demoni che a uomini.8 Sebbene il nunzio spagnuolo s’adoperasse perchè il divieto pontificio fosse reso noto a tutti dai predicatori della quaresima, i vescovi spagnuoli però non ardirono di pubblicare formalmente la bolla.7 II re pregò perchè si lasciasse sussistere l’antico costume almeno sotto certe condizioni ;8 affermavasi che qualora i combattimenti fossero eseguiti a cavallo, non eravi pericolo alcuno.9 In conclusione Pio V non aveva ottenuto nulla più di questo che detti combattimenti furono proibiti per alcun tempo sotto pretesto di lutto nazionale a causa della prigionia di Don Carlos;10 nel resto della bolla sua non si fece strada in Ispagna e Gregorio XIII dovette togliere la scomunica lanciata dal suo predecessore.11 Un ricordo del concilio avrà forse anche cooperato all’intenzione di Pio V di proibire negli uffici divini la musica figurata e di ammettere solamente il corale gregoriano.12 Un breve contro 1 Oliera, Venetiis 1740, 627. Cfr. titillimeli aus Maria-Laach LXV, 246. 2 Cone. Tolet. del 1566, n. 26, presso Hardotjin X, 1169. 3 Bonelli a Castagna, 31 gennaio 1567, Corresp. dipi. II, 31. 4 (irandissimo disturltìo et discontento di tutti li popoli. Castagna a Bonelli,. 17 ghigno 1566, ibid. 137. « Bonelli a Castagna, 11 luglio 1567, ibid. 155. 8 Bull. Botti. ArII, 630. Che la bolla sia stata ottenuta ad opera di Francesco Borgia, v. Borgia a Polanco, 19 novembre 1567 (S. Francisctxs Borgia IV, 551). Borgia era stato indotto al passo da Juan Quirós de Sosa (la sua lettera al Borgia del 17 agosto 1567, ibid. 517 ss.) e da Pietro Camaiani vescovi di Ascoli (Borgia a lui, 22 novembre 1567, ibid. 552; cfr. 551). Sull’atteggiamento dei Gesuiti circa i combattimenti dei tori cfr. Xaiiat,, Epist. IV, 390 s. 7 Castagna a Bonelli, 14 maggio 1568, Corresp dipi. II, 336. 8 Castagna a Bonelli, 16 giugno 1568, ibid. 323. 9 Ibid. 366. 18 Ibid. 323. 11 Theiner, Annales II, 122, 590. 12 * Arriso di Boma del 5 luglio 1567, Uri. 10.’i0, p. 413, Biblioteca Vaticana. Forse per scambio di Pio V col suo predecessore è nata da questa notizia la leggenda del pericolo della musica artistica in Boma e del suo salvamento ad oliera del Palestrina. — Xel medesimo ano 1567 Palestrina pensava di lasciare Roma e di ¡passare al soldo dell’imperatore: *«11 cantore Giov. di