"9 sliana dottrina, per perpetuare l^idee del viver civile. Nel V secolo quando i Barbari si versarono sull’occidente, il clero protesse i popoli col dominio della parola, e spesso accadde che i vinti si ritraessero quasi signori, arricchendo della loro fede coloro che vinti gli avevano. Tal benefizio fu specialmente dalle Gallie sentito: i Franchi si fecero Cristiani, e la vittoria fu veramente dal lato del popolo eli’ era dapprima desinato alla schiavitù. Il clero dominò la barbarie ; imperciocché non potendo riformare il governo dei barbari invasori, riformò almeno le idee, e si fece l’avvocato del popolo contro agli oppressori. Egli solo conservava ancora qualche scintilla dell’umano sapere, e ciò con la religione fu I’ unico schermo contro la brutalità di que’ tempi. Ben Carlo Magno comprese quanto fosse litiI cosa congiungere il clero alla potenza: era questo un mezzo per renderla men dura, e conciliarle l'aura del popolo. Ma non fu che un breve passaggio. Ritornò il disordine nel potere, e il clero ritornò alla sua inorai vocazione. Nel secolo XII la parola di clero divenne sinonimo di scienza; chierico importava quant’ uomo di studio, sapiente. Tosto grandi lavori si cominciarono nel silenzio dei chiostri, e questi lavori conservarono la maggior parte dei monumenti della letteratura greca e romana. 11 nion-