528 Pio V. 1566-1572. Capitolo 9 b. duca di Toscana.1 Nello stesso tempo era teso il rapporto dell’imperatore con Filippo II.2 Di fronte all’ambasciatore veneto alla prima notizia che Cipro era minacciata dai Turchi, Massimiliano aveva bensì dichiarato che si potrebbe facilmente concludere una lega non solo tra lui, l’impero tedesco, il re di Spagna e Venezia, ma anche coi Moscoviti e i Persiani, ma poco dopo si venne a sapere, che il volubile monarca ave^-a deciso di continuare a pagare il suo tributo al sultano. Tutti i tentativi dell’ambasciatore veneto per impedire la spedizione di questo « dono d’onore » fallirono.3 La stessa sorte ebbero i conati del papa e di Venezia per interessare la Polonia e la Russia nella lotta comune contro gli ottomani. A tali disegni si opponeva a priori la rivalità di queste due potenze. Ciò apparve già nel primo tentativo dei veneziani per guadagnarle alla lega.4 Pio V tuttavia non rinunziò alla speranza di conseguire lo scopo bramato. Il forte ottimismo, che egli seguiva rispetto alla Russia, si spiega da una parte per l’ignoranza, dominante in tutto l’Occidente, delle condizioni di quest’impero immerso ancora nella barbarie più profonda e del suo crudele dispotico sovrano, dall’altra per la speranza mai morta nella Curia, che l’impero moscovita accetterebbe la fede cattolica e si unirebbe cogli altri stati nella lotta contro gli ottomani. Pio V si trovava tanto sotto l’impressione delle trattative condotte al tempo di Giulio III e dell’aspettativa destata dall’allora nunzio in Polonia Ruggieri, che Iwan IV, come nemico dei luterani, non sarebbe stato alieno dall’unione con Roma, che gli parve ora facilmente possibile la partecipazione della potenza moscovita alla guerra contro i Turchi.5 Nella speranza di attirare le potenze dell’Europa orientale nella lotta contro gli infedeli egli fu ancora confortato dal nunzio in Venezia.6 Nell’agosto 1-570 il nunzio in Polonia, Portico, ricevette l’ordine di recarsi a Mosca per fare un tentativo in questo senso. L’istruzione impartitagli è significativa per il senso ideale ed energico del papa. Pio V si riferisce alle trattative, che Iwan IV aveva 1 Cfr. sopra, p. 453 s., 456. Solo dopo appianati i dissensi per l'affare di Toscana, * B. Pia annunzia da Roma il 5 agosto 1570 che si potrebbe tirare nella lega l’imperatore. Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Vedi Hebre I, 141. 149 s. s Vedi Tukba III, 490, n. 2. Cfr. sopra p. 443. 4 Vedi Hekre I, 155 s. 5 Vedi Catena 183 s. e Pierling, Russie I, 383 s. Sulle trattative al tempo di Giulio III, v. il nostro voi. VI, 164, n. 4. 6 Vedi Valensise 71 s. In un * Avviso di Roma del 2 giugno 1571 si dico che i Gesuiti affermavano che i Moscoviti avevano desiderato da loro dei patrcs (XJrb. 101f2, p. 71, Biblioteca Vaticana). Un * Avviso di Roma dell'S giu' gno 1571 nell’Arichivio di Stato in Vienna annuncia la stessa cosa, ma coll'aggiunta: «il che se è vero è di grand’importanza».