La sollevazione del 1569. 409 da sorte avversa. Sarebbe stato per essi di grande vantaggio se avessero liberata e condotta nel loro campo Maria Stuart: la liberazione di essa anzi era lo scopo principale della loro sollevazione, che però gli earl non indicarono nei loro appelli nè potevano indicare senza mettere in pericolo la vita di Maria. Ma quando nella loro marcia verso il Sud essi mandarono a Tutbury, ove allora Maria si trovava prigioniera, ottocento cavalieri, costoro appresero per via che la regina di Scozia era già stata trasferita a Coventry. Tutto sarebbe ora dipeso dal fare rapidamente un colpo maestro, la cui riuscita avrebbe raccolto molti altri sotto le bandiere degli earl: probabilmente per questa ragiona Sussex evitò di entrare in guerra aperta. Ma dopo che la rivolto non si allargò maggiormente nei primi otto giorni e diventò minore la speranza dell’aiuto che si attendeva dall’Alba e l’earl di Warvick si avanzò dal Sud d’Inghilterra con un esercito, Northumberland e Westmore-land ritornarono ai loro castelli e possedimenti nel Nord. Nei nuovi appelli, che allora lanciarono, essi non parlarono più del ristabilimento dell’antica religione, ma misero in rilievo soltanto la necessità di regolare la successione al trono: a ciò dicevano essere stati diretti gli sforzi dell’antica nobiltà, ch’erano attraversati da alcuni risaliti nel consiglio della regina; perciò volevano opporsi alla forza colla forza.1 La circospetta inattività dell’earl di Sussex permise ai due earl di ottenere alcuni piccoli vantaggi. Ma quando Warvick colle sue truppe non si trovò distante più che un giorno di marcia, anche Sussex avanzò e gli insorti allora cominciarono a disperdersi. Il disaccordo dei due capi compì la dissoluzione di tutto l’esercito; Northumberland e Westmoreland si salvarono al di là del confine scozzese. Sussex aveva arruolato il suo esercito nel Nord cattolico e così i cattolici furono dispersi da correligionari. Cecil potè gloriarsi che la regina avesse trovato aiuto in tutte le classi dei suoi sudditi, senza differenza di religione.2 Lo schiacciamento della sollevazione non aveva costato sangue, *na tante più vite d’uomini caddero vittime della vendetta di Elisabetta dopo la conseguita vittoria. Allo scopo di terrorizzare, la regina procedette con estremo rigore. Chi degli insorti possedeva beni fu chiamato in giudizio, mentre la povera gente venne appiccata in quantità. Nel tempo del procedimento statario furono così messe a morte circa 900 persone : nella sola contea di Durham d Sussex ne destinò trecentoquattordici alla forca. Contro gli altri partecipi della insurrezione Elisabetta poi voleva mettere in azione 1 Ltnoard Vili. 48. 2 Hosack I, 494.