488 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 8 b. comandò caldamente ancora una volta i suoi doveri; dopo di che anche Giovanni Zumbrunnen tenne un discorso efficace e assicurò che nessuno avrebbe trovato aiuto presso il potere civile contro le disposizioni dell’arcivescovo. Seguì poi l’accettazione dei decreti tridentini e la professione di fede prescritta dal concilio. 1 Per separare nettamente il potere ecclesiastico e il civile, il Borromeo mandò più tardi il progetto di un accordo, il quale venne in discussione a Brunnen il 29 dicembre 1567. Però il cardinale non conseguì molto col suo progetto : per riguardo alla santa vita e ai sentimenti paterni del Borromeo s’era disposti ad accordargli le richieste enunciate finché vivesse: ma il cardinale non ne fu soddisfatto.2 Egli dovette molto più rallegrarsi dei suoi successi in un’altra faccenda, Già l’8 settembre 1568 Bartolomeo Bedra, vicario vescovile a Chiggiogna, vantava che i Livinesi erano perfettamente ¡concordi nel giudizio, che essi da duecento anni in qua non avevano mai avuto un clero così eccellente come allora.3 Il Borromeo visitò in tutto almeno dieci volte il Ticino.4 Alla sua seconda visita nell’agosto 1570 associò una visita alla Svizzera tedesca.5 II suo protettorato si estendeva appunto all’ intera nazione svizzera ed egli pensava di potersi spianare una soluzione della questione di giurisdizione nelle tre valli col commercio personale con i dirigenti dei cantoni cattolici. Perchè il suo viaggio desse meno nell’occhio vi unì una visita a sua sorella Ortensia al castello di Hohenems nel Vorarlberg. Il 20 agosto 1570 il Borromeo soggiornò presso Gualtiero Roll ad Altdorf, il giorno seguente presso Melchiorre Lussy a Stans; nella così detta casa di Winkelried si mostra ancora la camera da lui abitata. Dopo una gita alla tomba Idei veneratissimo eremita Nicola von der Flue, visitò Lucerna, Zug, Einsiedeln, S. Gallo, dove tenne un discorso all’abate Ottomaro Kunz e al suo convento. Nel ritorno da Hohenems toccò Svitto e dietro invito di Egidio Tschudi anche Altdorf. Il 6 settembre il cardinale ritornava a Milano. Sul suo viaggio, che si può designare come una vera e propria ricognizione del paese,0 sulle condizioni della Svizzera e sui mezzi di rimediare ai mali della chiesa locale, il Borromeo fece pervenire a Roma una dettagliata relazione7 a mezzo del cardi- 1 Ibid. 190. Bascapè 1. 2, e. 3, p. 33. 2 Wtmann, loc. cit. 171 ; cfr. 185. a Wymann, loc. cit. 170. « Omni.no spatio mensis adeo profècit, ut eius ecclesiae tota pene facies immutaretur » (Bascapè 1. 2, c. 3, p. 33). Un’altra di" ehiarazione favorevole presso Wtmann loc. cit. 170, n. i Ibid. 169. s Reinhakdt-Steffens, Dokumente 6-17 ; cfr. Einl. cccxxm s. s Hükbiit II, 228. 7 Del 30 settembre 1570, presso Reinhaedt-Stefpens, Dokumente 6-17 % cfr. Einl. cccxxm ss.