320 Pio V. 1566-1572. Capitolo 5 a consegnarlo «ai porci spagnuoli». L’Orange e i suoi alleati nobili sostennero la guerra contro l’odiato con tutti i mezzi, ma raggiunsero lo scopo solo quando anche la reggente abbandonò Granvella.1 Filippo II aveva detto un giorno che avrebbe messo a rischio i suoi stati neerlandesi piuttosto che sacrificare il cardinale.2 Per salvare Granvella non vi era che un mezzo : la comparsa personale del re nei Paesi Bassi ;s difatti il viaggio in Fiandra gli fu anche seriamente suggerito da tutti i prudenti, ma il monarca ognora irresoluto non vi si potè risolvere e diede invece, addì 22 gennaio 1564, il congedo al suo fedele servitore Granvella. La reggente cadde allora completamente nelle mani della nobiltà d’opposizione, che sfruttò la vittoria in modo disastroso, tanto che ne sorsero condizioni anarchiche.4 Infuriava tuttavia la lotta circa i vescovadi quando vi si aggiunse l’opposizione all’accoglimento del concilio tridentino complicando ancor più la situazione.6 Mentre in queste due faccende manifestò qualche condiscendenza, Filippo II si mantenne tanto più rigidamente fermo nella sua resistenza contro altre due pretese dell’opposizione, il consiglio comune degli stati e il cambiamento degli editti vigenti contro i novatori religiosi. Era opinione generale nei Paesi Bassi che gli editti andassero mitigati e le diedero espressione nel giugno 1565 anche i vescovi di Ypres, Namur, Gand e St.-Omer,6 ma Filippo non porse loro ascolto. Ordini regi, emanati dal parco di Segovia nella seconda metà di ottobre del 1565, respinsero recisamente le pretese dell’opposizione: gli editti dovevano eseguirsi nel modo più rigoroso, l’inquisizione doveva rimanere inalterata, gli stati generali non dovevansi convocare. Da principio la reggente non osò di pubblicare questa deliberazione e sottopose la cosa al consiglio di stato, nel quale l’Orange ottenne la pubblicazione dei deliberati regi. Egli stesso l’8 gennaio 1566 emanò per le province a lui soggette di Olanda, Zelandia e Frisia un ordine severo a favore dell’inquisizione.7 Certo della vittoria egli disse : ora vedremo l’inizio di una tremenda tra- 1 Vedi Pirenne III, 506 s. ; Rachfaiil II 1, 248 s., 252 ss., 288 ss. 2 vedi Weiss. Pap. d’état du card. Granvelle VII, 102. * V. Corresp. de Granvelle, Éd. Poullet I, lxvii. « Vedi Pirenne III, 541 ; Rachfaiil II 1, 421 s. ; II 2, 517. 5 Cfr. Rachfahx II 1, 446 ss., 451 s. V. anche Holzwarth I, 215 s. e de Ram. De promulgatìone concilii Tridentini in Belgio. Nella Franca Contea l’arcivescovo non ordinato di Besançon differì la pubblicazione dei deliberati del concilio fi.no al 1571, per la qual cosa Pio V procedette contro ‘di lui : v. Rev Hìst. OHI, 227 s., 238 s. 6 Vedi Keiivyn de Lettenhove I. 264. Pubblicato presso Ali.aiìd, Ben Plakkaa-t des Zwijgers ten gunste der In-quisitie. Utrecht 1886, 5 s.