Carattere di Pio V. 37 dell’asceta, che, come scrisse un ambasciatore, aveva solo pelle ed ossa,1 imponeva riverenza. Tutti sentivano di trovarsi in presenza d’una persona pervasa da incrollabile fermezza e solenne gravità, la quale, staccata da ogni cosa terrena, era tutta rivolta allo spirituale. Della responsabilità del suo ufficio Pio V era talmente penetrato da considerarlo un impedimento alla sua eterna salute. No-tavasi chiaramente quanto la nuova dignità opprimesse lui, che a tutto avrebbe preferito di rimanere semplice religioso.2 Solo nella quiete del suo convento, diceva egli sospirando, avere avuto piena tranquillità di coscienza, mentre già come vescovo e cardinale la sua dignità avevaio turbato; ciò avverarsi ancor più ricordandosi come papa, del resoconto che un giorno doveva dare a Dio onnipotente. * La suprema dignità sembravagli una croce pesante, sotto la quale temeva di soccombere. In una lettera al gran maestro di Malta, egli stesso confessa, che gli venivano pensièri di rinunzia alla triplice corona e che da un tal passo distoglievalo «•uno. Delle molte Incisioni in rame, che raffigurano Pio V, siano ricordate quella di Beatrizet (cfr. Hübner, Le «tatuo di Roma I, 35), di Niccolò Nelli (Più» V aetat. hXIll A. 1567; esemplare nella raccolta grafica della Pinacoteca di Monaco), il rame di Filippo Soius (Soye, tf- 1567) per O. Panvinio, quello di Moncornet e F. van Hülsen (buoni esemplari nella biblioteca fidecom-missaria della famiglia Imperiale a Vienna). Il rame nelle Imagines di F. Zenol (Venezia 1569), presso Müntz III, 33. Roma è molto ricca di ritratti di Pio V a olio. Se ne trovano a S. Silvestro al Quirinale, ai Ss. Domenico e Sisto (primo altare a sinistra, proveniente probabilmente da quel monastero fondato da Pio V : vedi Nibbv I, 209), nella biblioteca Vaticana e nel Palazzo del S. Uffizio. Il migliore di questi ritratti, che rappresenta il papa seduto a figura intiera, è di Scipione Pulzone e adorna la Galleria Colonna in Roma. Un altro esemplare nel Collegio (ihislieri a Pavia (riprodotto presso Dell’Acqua, Pio V, Milano 1904). un terzo nel convento dei Domenicani a Milano. Presso Bar-GKLLim. Ktruria meriti.. Bergamo 1909. 132, è riprodotto il ritratto piuttosto buono nel duomo di Sntri. Solo del principio del secolo xvni è il molto diffuso ritratto di Pio V di Doni. Muratori, il cui originale trovasi nella sua cella a S. Sabina; v. Cosmo* Wustr. 1904. 3. Il busto in marmo di l’io V alla Trinità dei Monti sul sepolcro del Cardinal Carpi eretto dal papa nel 1568 (vedi Forcella III, 125), non esiste più. Rappresenta il papa inginocchiato la statua a S. Croce di Bosco (vedi Dell’Acqua 44); è opera di Lionardo da Sarzana la statua seduta nel suo sepolcro a S. Maria Maggiore. Un ritratto posteriore, ma buono, di Pio V en profil (lavoro italiano) nel Museo delle Arti a Kope-naghen. Sull'arme di Pio V vedi Pasini-Frassoni, Arm orini des Papes, Rome 1900. 38. i «Relazione di Cusano del 26 gennaio 1566, Archivio di Stato In Vienna. - V. la »lettera di Cusano del 2 marzo 1566, Archivio di Stato in Vienna. Cfr. Polanci Epist. in Anal. Holland. VII. 46. 3 Vedi Tiepolo 201 ; Catena 31 s. ; Gabutius 226-227. Cfr. il detto di l’io V riferito da Tiepolo presso Mutinelli I, 46. Sul senso di simili frasi vedi I.aderchi 1506, n. 6.