230 Pio V. 1566-1572. Capitolo 3 a. mettesse loro la compra e vendita di stampati solo dietro una licenza. 1 Le rigide leggi di Paolo IV, secondo le quali gli ebrei non potevano abitare dispersi fra i cristiani, andare in giro senza un contrassegno, acquistare beni immobili, tenere servi cristiani,-erano state quasi completamente revocate da Pio IV il 27 febbraio 15623 perchè fonte di tribolazioni e vessazioni per gli odiati israeliti. Pio V fece bensì pubblicare ai 10 d’aprile del 1566 dal governatore di Roma, Pallantieri, un editto, che puniva colla pena del bastone ogni offesa agli ebrei,4 ma nel resto ritornò alle leggi di Paolo IV. Fin dalla metà di febbraio da Roma si racconta che viene restaurato il muro che ricinge il ghetto, che coloro i quali dovevano esservi rinchiusi vanamente adoperavansi per ottenere un ampliamento dello spazio abitabile loro concesso.5 Essi dovettero andare nel ghetto, nè fu presa in considerazione la loro preghiera di poter portare un contrassegno rosso invece del giallo stabilito per gli ebrei.6 Un poco più tardi il papa vietò loro di prender parte al mercato fino allora tenuto — e in tal dì per riguardo ad essi — il mercoledì e lo trasferì al sabato.7 Frattanto ai 19 d’aprile del 1566 erano già state rinnovate ed estese a tutta la Chiesa tutte le prescrizioni della bolla di Paolo IV sugli ebrei ed espressamente aboliti i mitigamenti di Pio IV.s 1 Editto del Magister s. Palatii Tommaso Manriquez del 19 gennaio 1566, stampato in Hilgkrs. Index 501; cfr. Laderchi 1566, n. 28; Ebleb loc. cit. 52; Catena. 51. Senza ragione Rieger (II, 161) limita il divieto al commercio di libri ebraici. 2 Cfr. il nostro voi. VI, 487 s. s Bull. Rom. VII, 167 ss. Sulla indulgenza di Pio V verso gli ebrei cfr. Eeler loc. cit. 49: Yebket loc. cit. 1891 II, 642 s. * « Sono molto travagliato per conto degli Hebrei 1 ¡quali hanno grandissimi favori per ritornare le cose loro nel stato che erano innanzi la bolla di Paolo IV » (T. Caspi, 18 gennaio 1561, Archivio di Stato in Bologna). Anche il Cardinal Borromeo addi-mostrossi molto mite verso i giudèi (Lanciasi IV, 16). * Laderchi 1566, n. 107. * Avviso di Roma del 13 aprile 1566, Uri). 10)0, p. 210, Biblioteca Vaticana. Erler loc. (cit. 52. s * Arriso di Roma del 16 febbraio 1566. loc. cit. 182. Già circa il concistoro del 23 gennaio 1566 Arco notifica : * « Vuole S. Sta che li Giudei ritornino tutti nel sera pii o deputato loro al tempo di Paulo quarto» (Archivio di Stato in Vienna). Sotto Pio IV, come * scrive Cubano ai 2 di febbraio 1566, gli ebrei s’erano molto estesi nella città, avendo 'sborsato (per il relativo permesso molti ducati al papa (ibid.). s * Avviso di Roma del 13 aprile 1566, Uri. 10)0, p. 210, Biblioteca Vaticana. Laderchi 1566, n. 112. Anche a questo riguardo Pio V era stato più mite verso i medesimi (Lanciani in Arch. d. Soc. Rom-, XVII [1894], 229 ss.). "> * Cusano, 11 maggio 1566. Archivio di Stato in Vienna. 8 Bull. Rom. VII. 439. Il * breve del 17 maggio 1566, con cui fu mandata al Cardinal Borromeo, dice che la bolla era divenuta necessaria per l’insopportabile libertà degli ebrei. Boilr^imeo la pubblichi e perchè poi pel milanese} i cristiani erano oppressi dall’usura giudaica, comandi che non possa chiedere altro interesse da quello usato nello Stato pontificio e non frutto di ¡fmtti-Brcria, Arni. t. 12, n. 79. Archivio segrteto pontificio.