480 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 8 a. la città eterna, dove giunse l’8 novembre.1 Il cardinale non doveva più rivedere la sua diocesi, ma egli ebbe cura di essa in tutti i modi ¡anche da lontano. Il precipuo scopo della sua venuta a Roma era l’accomodamento affidatogli dal re Sigismondo Augusto delle sue liti con Filippo II riguardo alla ricca eredità nell’Italia meridionale di sua madre Bona Sforza, affare, che aveva anche prima occupato Pio V.2 L’Hosio non era diplomatico e così non è da meravigliarsi, che non gli fosse riservato un successo in questa difficile faccenda.3 Dal suo epistolario traluce quanto vivamente l’Hosio si interessasse anche in Roma della condizione religiosa del regno polacco. Essendosi uniti a Sandomir nell’aprile 1570 in una unione federativa i luterani, i calvinisti e i fratelli moravi polacchi,4 da parte cattolica isi attendeva colla massima preoccupazione la nuova dieta di Varsavia. Di fatto si venne a dibattiti burrascosi. I protestanti reclamavano la libertà religiosa per ognuno, ma urtarono nella decisa opposizione del senato che nella sua maggioranza era cattolico. Non si prese perciò nessuna deliberazione.5 II pericolo non era però con ciò eliminato, inquantochè il recesso della dieta in seguito ad una forma ambigua dava ansa a nuove pretese. Hosio biasimò con acri parole questa ambiguità in una lettera all’Uchanski. Perchè non dichiarare apertamente, così egli opinava, di restare attaccati alla fede dei padri e di essere pronti a sacrificare il sangue e la vita, anziché deviarne un dito? Un tale linguaggio del re e dei senatori cattolici smorzerebbe in un attimo tutte le turbolenze. In cambio si vuole discutere sulla concordia religiosa, come se fosse possibile un’unione con coloro che litigano fra sé come gli dei d’Omero. L’Uchanski quindi induca il re a confessare apertamente la fede dei padri ed a dare ai suoi commissarii della dieta l’istruzione di non permettere alcuna discussione su cose religiose, perchè il decidere su queste è unicamente affare del papa.8 L’Hosio si rivolse in questa faccenda anche ai magnati del regno polacco e al re stesso, scongiurandoli a proteggere la religione cattolica, La sua lettera a Sigismondo Augusto nulla lascia 1 Vedi Eichhorn II, 360 is., 366. Ai 15 di novembre del 1569 l’Hosio fu ricevuto nel concistoro; efr. Korzeniowski 115. Il clima insolito di Roma non conferì al. cardinale : nell’estate 1570 egli ebbe a soffrire gravemente di febbre. Cfr. le * lettere dell’Hosio al Conunendone in data di Roma 12 luglio, 12 e 21 agosto, 23 settembre 1570. Airchivio Oraziani a Città di Castello. 2 V. Corresp. dipi. II, 30, 146 s., 466. Sull’eredità sforzesca cfr. Biaudht, Le Sainte-Siège et la Suède I, Paris 1907, 511 s. ; Eichhorn I, 315. 3 Cfr. Eichhorn II, 369 s., 403 s., 407 s. -* Vedi Zivier I, 766 s. ; Berga, Skarga 175. 5 Zivieb I, 767 s. 6 Vedi Eichhorn II, 411 s., 414.