170 Pio V. 156(5-1572. Capitolo 2 i. Non molto dopo si cominciò a Milano ad incolpare del delitto gli Umiliati. In breve Borromeo apprese particolari in proposito allorché un prevosto degli Umiliati, Bartolomeo, oppresso da rimorsi, comunicò in segreto al cardinale di avere veramente udito alcuni Umiliati trattare sul piano dell’assassinio. Se tutto fosse andato secondo l’intenzione del Borromeo, si sarebbe fatto a meno d’un’inchiesta giudiziaria, ma Pio V volle la punizione degli assassini. Il vescovo mandato qual giudice istruttore dichiarò incorsi nella scomunica tutti coloro che non gli comunicavano quanto sapevano dell’attentato. A questo punto Borromeo considerò caso di coscienza esortare il prevosto Bartolomeo al dovere. Mezze confessioni dinanzi al commissario pontificio condussero quindi a poco a poco alla scoperta, che il colpo era stato eseguito da un umiliato e progettato da tre dignitarii dell’Ordine, i prevosti di Vercelli, Caravaggio e Verona.1 Pio V, che già prima aveva pensato di abolire l’Ordine, ora divenne tanto più risoluto ad espiare la scellerata azione colla soppressione di tutta la comunità. Nel concistoro, che tenne sul negozio ai 7 di febbraio del 1570, nessuno dei cardinali parlò apertamente a favore del mantenimento degli Umiliati e Pio dichiarò che fra tutti costoro non conosceva un uomo dabbene ad eccezione del generale.2 Una bolla del 7 febbraio 1571 soppresse l’Or-dine,3 un’altra del dì seguente dispose dei suoi possedimenti per alcuni scopi ecclesiastici.4 Rimase frattanto il ramo femminile dell’Ordine.5 contemporanea presso Saia, Docum. Ili, 418. Cfr. Bascapé 1. 2, c. 12, p. 50; L. Anfosso, Storia dell’ arcliibugiata tirata al card. Borromeo in Milano 15P9J Milano 1913. 1 Bascapé loc. cit. p. 50 s. Un * breve del 15 luglio 1570 sull’ attentato nell’Àrchivio d|ei Brevi in Eonia. 2 Santori Diario 320 s. Su passi idei generale a favore del suo Ordine * Arti.<< i di Roma rfel 23 e 27 settembre 1570, Uri). 1041, p. 343, 348, .¡Biblioteca Vaticana. Si pensò lanche ad incorporare gli Umiliati ai Barnabiti tentandone cosi la riforma. Cfr. Sala. Docilin. I, 263 s. ; 8. Alessandro Sauli 104 ss. s Bull. Rom. VII. 885. Ai 6 di marzo la bolla fu affissa al pubblico : v. * Avvisi di Roma del 7 marzo 1571. Urli. 1042,i |p. 28, Biblioteca Vaticana. * Bull. Rom. VII, 888; cfr. Sala, Docum. III. 248. Vennero distribuite somme anche a cardinali: * Avvisi di Roma del 14 febbraio 1571, Uri). 1042, p. 22, Biblioteca Vaticana. Una lettera del 5 agosto 1573 sul supplizio degli Umiliati rei in Arch. stor. Lomfo. 1908. 187 s. Il breve del 13 marzo 1570, che diede al duca di Savoia la consegna dell’aggressore, presso Laderchi 1570, n. 156. Sull’ impiego delle preposi ture umiliate di Lugano e Locamo cfr. Rkinhardt-Steffens, Dokumente 21. 5 Un * breve del 6 luglio 1571 al vescovo di Verona ne approva la deliberazione di aggiungere alle monache di S. Cristoforo di Verona quattro monache esperte, che col loro esempio potessero condurre le altre su vie migliori. Il vescovo riceve facoltà di cambiare a piacimento abito monastico e officio delle TTmiliate. Tlrevia, Ann. 44. t. Hi, p. 189i|s., Archivio Segret'o pontificio.