Imposizione dei voti solenni a varii Ordini. 191 dell’abnegazione Pietro d’Alcàntara come Teresa erano guidati dal pensiero di espiare sull’esempio di Cristo Crocifisso per i peccati del mondo e di sacrificarsi per la salute degli altri e per il rinnovamento della Chiesa. Sotto questo aspetto anche le congregazioni da essi fondate servono al pensiero dell’epoca della restaurazione cattolica : esse distinguonsi dagli Ordini contemporanei dediti alla cura delle anime nella scelta dei mezzi, non nel fine. Se in tanti Ordini ristabilì la vita religiosa, in altri Pio V riformò la regola stessa o per primo diede loro regola e costituzione. La congregazione dei Canonici regolari di S. Giorgio in Alga presso Venezia, gli Eremiti di S. Girolamo e in generale tutte le congregazioni religiose, che conducevano vita comune e distin-gluevansi nell’abito dai preti secolari, ma fino allora avevano conservato i loro beni e non emettevano i voti, dovettero accettare i tre solenni voti religiosi ed una determinata regola religiosa: dovevansi espellere i membri, che non vi si acconciassero.1 D’importanza non meno incisiva per religiosi senza voti solenni fu un’altra prescrizione sull’ordinazione sacerdotale. Perchè, con disdoro del loro stato, i preti non avessero da pubblicamente elemosinare o da procurarsi il sostentamento per altra maniera poco pregiata, il concilio tridentino aveva stabilito, che i chierici secolari potessero ricevere l’ordine del presbiterato solo nel caso che possedessero una prebenda o potessero vivere della loro porzione di eredità.2 Ora Pio V estese questa prescrizione del concilio a tutti i religiosi, che non avessero fatto voti solenni. * I voti solenni distinguonsi dai semplici per la loro quasi insolubile saldezza : dai voti semplici di religione può facilmente dispensarsi, i solenni invece non vengono quasi mai sciolti, neanche all’uscita dall’Ordine. Oltracciò ai voti solenni sono connessi alcuni speciali effetti giuridici : il matrimonio, ad esempio, dopo i voti solenni è invalido, mentre in sè e per sè è solo illecito dopo i semplici. Il più antico monachiSmo non conosceva ancora la solennità dei voti ; san Tommaso d’Aquino la considerava come essenziale per lo stato religioso. Che Pio V non vedesse di buon occhio religiosi coi soli voti semplici risulta dalle bolle ricordate da ultimo e ancor più dai suoi tentativi di riforma nella costituzione della Compagnia di Gesù. Ignazio di Loyola e i suoi primi compagni avevano tutti fatto l’intiero corso di filosofia e di teologia a Parigi, l’università allora Prima del mondo, e raggiunto la dignità di maestro. Allorché alla loro società fino allora libera diedero la forma di un Ordine religioso con voti solenni, essi pensarono di mantenere l’altezza 1 Bolla del 17 novembre 1568, Bull. Rom. VI I, 725 s. 2 Sess. 23, de ref. e. 2. 3 14 ottobre 1568, Bull. Rom. VII, 723.