396 Pio V. 1566-1572. Capitolo 6 6. guito a che tutte le accuse sollevate contro essa sarebbero abbandonate a perpetuo silenzio. Qualora fosse dalla medesima richiesto di consiglio, anche lord Scrope doveva parlare nello stesso senso e come terzo il vescovo Leslie, che s’era lasciato guadagnare, doveva mettere nella bilancia tutta la sua autorità a favore del progetto,1 che sarebbe stato poi raccomandato eziandio da una lettera autografa di Elisabetta. Ma il chiaro discernimento di Maria indovinò il malvagio giuoco di raggiri ch’era destinato ad adescare la regina oppressa e abbandonata da tutti gli amici al sacrifìcio del suo buon nome. La sua ultima parola in vita, scrisse essa dopo due giorni di riflessione, sarebbe quella d’una regina di Scozia,2 ed anche un rinnovato tentativo per indurla a rinunziare alla corona fu risolutamente respinto da Leslie perchè Maria aveva detto la sua ultima parola in proposito.3 L’imbarazzo dei politici inglesi fu ora non lieve perchè Maria contava tuttavia anche in Inghilterra numerosi amici, che sopportavano di mala voglia la violenza di cui era oggetto. Così le conferenze ebbero un fine del tutto inaspettato. Il 10 gennaio 1569 Murray fu chiamato a Hampton Curt e gli venne partecipato che nulla era stato avanzato contro di lui, che pregiudicasse il suo onore, ma che d’altra parte nulla pure esisteva contro Maria, che potesse indurre Elisabetta a formarsi una cattiva opinione della sua buona sorella: Murray quindi poteva partire indisturbato per la Scozia.4 II giorno dopo oltre a Murray furono chiamati anche i rappresentanti di Maria e interrogati se volessero incolpare il partito contrario del regicidio compiuto sul Darnely. Risposero affermativamente perchè n’avevano espresso comando dalla loro sovrana e dichiararono inoltre che erano incaricati di rispondere alle calunnie di Murray: la risposta avverrebbe appena venissero loro comunicati in copià gli strumenti di prova di lui.5 1 Già prima era stato detto a Leslie che Maria sarebbe dichiarata colpevole, lo fosse o no (Bekkek 244). Con questo forse si spiega ¡perchè egli si lasciò guadagnare. 2 « La dernière parole que je ferai en ma vie sera d’un Royne d’Ecosse ». Il 9 gennaio 1569, Hosack I, 460 ; Bain II, n. 946. s Hosack I, 463. * « On the other part, there had been nothing sufficiently produced nor shown by them against the queen their eouvereign, wherby the queen of England should conceive or sake any evil opinion of the queen her good sister for anything yet seen ». Hosac!k I, 465. 5 Ibid. 467 s. — Già nell’istruzione del 29 settembre 1568, che Maria diede ai suoi rappresentanti recantisi a York, si dice (n. VII) : « se essi sostengono-d’avere miei scritti, che contengano cose svantaggiose per me, dovete chiedere che siano prodotti gli originali, e che io stessa ne abbia visione e passa giustificarmi. Poiché voi dovete dare in mio nome l’assicurazione che io non ho mai scritto ad alcuno cosa alcuna su questo oggetto; e se ci sono tali scritti, essi sono falsi e finti, foggiati e inventati da loro stessi per disonorarmi e calunniarmi. Sonvi persone in Itscozia, uomini e donne, che possono imitare la mia mano». Labanoff II, 202 s.