PER UNA VISITA MANCATA 110 Da Cattato erano venuti su, per prendere parte alle feste, quattro o cinque signori serbi sud- diti austriaci. Uno di essi anzi è vicepresidente della dieta dalmata. Come serbi hanno voluto par- tecipare in qualche modo all’esultanza della casa regnante, e naturalmente furono accolti a Cetti- gne come fratelli. Non avendo fatto visita, nè la- sciato una carta al ministro austriaco, questi non dissimulò il suo malumore: ma il malumore si manifestò ancora più vivo quando questi signori ottennero d’essere ricevuti in udienza dal Prin- cipe senza passare per il tramite della legazione del loro governo, e il ministro si vide dinanzi in un ricevimento a Corte, qualche sera dopo, la fac- cia sorridente e sempre lieta del deputato Pugliese e dei suoi compagni, che portavano con elegante disinvoltura le giubbe, le scarpine lucide e le cravatte bianche racimolate all’ultimo momento nelle case dei loro amici di Cettigne e dei nuovi amici come me, messi a contribuzione per la ve- stizione della rappresentanza serba. Venuti a Cet- tigne en tour iste e senza alcuna idea di essere ricevuti dal Principe, non avevano nella loro va- ligia che degli abiti da viaggio. Noto per la sto- ria che, mentre avrebbero dovuto avere almeno un po’ di riconoscenza, io, per esempio, sono stato ricolmato della più nera ingratitudine dal simpa- tico deputato Pugliese, il quale per due giorni