92 Pio V. 1566-1572. Capitolo 1 c. già quello di Pio IV di creare un archivio centrale, urtò contro insuperabili impedimenti. Prescindendo dal fatto che allora alla Curia, incombevano compiti più importanti di questo, mancavano anche le premesse e le forze per soddisfarvi.1 Furono invece coronati da successo gli sforzi di Pio V a favora dell’università romana. Mentre però alla fine del secolo xvili erigendo un monumento dimostrò Pavia la sua riconoscenza per il collegio Ghislieri fondato onde accogliere 24 giovani studenti all’università,2 all’ateneo romano nessun segno ricorda i meriti di Pio V per quell’ istituto, che sono assicurati da indagini d’archivio. Egli non curò soltanto che ben procedesse la nuova fabbrica, ma pensò pure all’ elevazione interiore dell’ università sforzandosi in particolare a togliere gli abusi, pei quali le sue finanze erano cadute in disordine. Se a questo riguardo egli non riuscì in tutto quanto vagheggiò, è tuttavia indubitabile che i suoi provvedimenti posero le basi al fiorire della « Sapienza » precisamente a quel tempo, in cui le altre università italiane cominciarono a perdere il loro antico splendore. Il papa addimostrò quale interesse prendesse alle cose della sua università anche col presiedere personalmente più volte alle sedute della commissione degli studii istituita da Giulio III.3 Il numero dei professori dell’università romana, che nel 1563 era stato di 34, salì a 37 nel 1568.4 Non pochi d’essi godevano autorità e fama, come i giuristi Girolamo Parisetti e Camillo Plauto, i medici Francesco Ginnasi e Ippolito Salviano, ma in modo affatto speciale Marcantonio Mureto e Silvio Antoniano.5 Caratterizza il cambiamento delle idee la deliberazione fatta dalla commissione per gli studii il 16 ottobre 1569 di sostituire alla formula Quod bonum faustum felixque sit messa in testa al ruolo sotto Leone X le parole In nome della santissima e indivisibile Trinità.6 1 Giudizio di Sickei., Beiträge I, 13 s. ; 16 s. ; II, 86 s. ; Marini, Meni. <1. archivi 25 s. ; Studi e domm. Vili, 12 ; Merkle I, xrx, civ. 2 Sul Collegio Ghislieri oggi pure sussistente sehbene in forma mutata vedi Laderchi 1571, n. 159; Bonanni I, 295; Venuti 132; Bruzzone. Bosco II, 106 s. ; 366 s. ; Riv. di Alessandria, XIII, 61 s. ; Del Giudice in Rendiconti del R. lstit. Lomt). 2* Serie XXIII (1890) ; E. Galetti, Il Colledio Ghislieri rii Paria Pavia 1S90 ; Bibi. Corvisieri II. 401 ; Dell’Acqua 51 s. 8 Cfr. * Avvisi di Roma del 2 e 9 novembre 1566 e del 7 ottobre 1570, Uri. 101,0. p. 3141), 317; 10.’,1, p. 357. Bibli(oltèca Vaticana ; Marini, Lettera 128 s.; Renazzi II, 140 s.; Laderchi 1566, n. 157 e le importanti comunicazioni di Pometti in Scritti vari di filologia dedic. a E. Monaci, Koma 1901,' 70 ss. ; 89 s., ove però è non considerato il Rotulus del 1568 pubblicato in II Muratori I, Roma 1892, 77 s. 4 V. nel * Cod.. H-III-62, p. 16 s. della Biblioteca Chigi in Roma il catalogo di Carlo Cartari basato sui * Ruoli dell’Archivio della Sapienza. 5 Cfr. Pometti loc. cit. 90. Vedi Marini, Lettera 17.