496 Pio Y. 1566-1572. Capitolo 8 c. In questo senso Pio V non molto dopo la sua assunzione al trono aveva fatto pervenire al suo nunzio a Madrid un’istruzione sul trattamento degli indiani d’America.1 In essa si dice che ai re spagnuoli era stato concesso il diritto di conquistare i terri-torii oltremarini alla condizione che vi piantassero la fede cristiana. Per ciò è dovere del re aver cura per buoni predicatori e sacerdoti in quelle contrade, al mantenimento dei quali dovrebbero provvedere gli impiegati civili colle imposte. Doversi somministrare il battesimo agli indigeni solo dopo sufficiente istruzione nella religione cristiania; per i già battezzati, specialmente per i fanciulli, doversi procurare maestri, che ne formino dei cristiani e dei cittadini e che non guastino con il loro esempio ciò che predicano a parole. Le sedi per l’istruzione doversi ripartire in modo da essere comode per gli indiani. Dove gli indigeni vivessero dispersi nelle montagne, doversi per ciò unirli in villaggi. Così anche più facilmente si eserciterebbe la giustizia e si potrebbero punire i delitti colla mitezza che si richiede, data la debolezza dei neoconvertiti. Ove abitino insieme indiani cristiani e pagani, doversi distruggere per riguardo al pericolo per i cristiani i santuarii pagani, e non tollerare verun impedimento del culto cristiano. I cristiani più anziani si esortino a dare il buon esempio ai neofiti e a vivere con loro in pace: per amore della pace si eliminino abilmente anche le occasioni di banchetti forniti di vino. Anche gli indiani pagani debbono per lo meno stimare tanto la santità del matrimonio da rinunciare alla poliandria. Gli indiani non siano schiavi e non vengano oppressi da balzelli eccessivi: anche gli impiegati e i signori mostrino rispetto ai preti e ai missionarii; gli spagnuoli nel nuovo mondo diano buon esempio; si mandino quindi visitatori per i giudici ed impiegati. Non si comincino alla leggiera guerre contro i pagani e non vengano condotte crudelmente. Il modo come si cercò di introdurre il vangelo nella Florida, potrebbe servire d’esempio per le altre contrade. Quanto viene esposto dettagliatamente in questa istruzione Pio V lo ribadisce anche in lettere d’occasione ai governi spa-gnuolo e portoghese. Allorché il re Sebastiano e Filippo II negli anni 1567 e 1568 mandarono nuovi impiegati nelle colonie, fu emanata in questo senso un’intera serie di brevi per richiamare i Corresp. dipi. I, 437 ss. ; efr. Catena 93. Il Serrano trasporta quest’istruzione all’anno 1566, ma in essa è già menzionata con lode l’opera missionaria nella Florida, della quale nel 1566 a Roma non si poteva sapeiie nulla di preciso. Più probabilmente l'atto è indicato coll’istruzione, di cui il Castagna scrive il 20 novembre 356S: «Ha dado la instrucción sobre Indias ili Rey» (Corresp. dipi. II, 472, n.). Prospetto dei decreti di Pio V sulle missioni (s®" condo Cyriacus Morel S. J., Fasti novi orbi», Venetiis 1776) presso Strtst 505, n. 113-136.