Relazione de) papa coi suoi congiunti 53 Pio V soleva dare la sua fiducia soltanto a persone, che nulla cercassero per sè.1 Egli notò ben presto come l’ambizioso Farnese badasse più all’interesse suo proprio che a quello della Chiesa.2 La sua opinione sul disinteresse di Vitelli, al quale credeva ancora al principio di febbraio,3 fu parimente scossa e perciò Pio V si vide costretto a tirarsi vicino a suo scarico un parente, nel quale credeva di potere assolutamente fidare. Ciò dev’essergli costato non lieve violenza, chè nulla egli aborriva tanto quanto qualsiasi sorta di nepotismo. Allorché, nei primi giorni del suo governo, gli venne ricordato di far avanzare i suoi congiunti, egli aveva risposto: Dio mi ha chiamato perch’io la Chiesa, non la Chiesa serva me.4 Ad uno dei suoi parenti, ch’era venuto a sua insaputa in Roma alla fine di gennaio, egli fece significare che ne ripartisse tosto.8 Presso i Gesuiti nel collegio Germanico studiavano come convittori due figli di Domenica Bonelli, figlia di Gar-dina Bonelli sorella del papa;6 a mezzo del rettore Pio V fece loro dire che continuassero i loro studii e ch’egli si curerebbe di loro ove si mantenessero modesti e umili; non s’attendessero però grandi cose da lui.7 Al Germanico Pio V quand’era cardinale aveva fatto studiare anche un terzo figlio di Domenica Bonelli di nome Antonio. Questi aveva seguito le orme dello zio ed era entrato nell’Ordine domenicano prendendo il nome di Michele. Al tempo dell’elezione papale il pronipote, che contava 25 anni, studiava a Perugia. Già agli inizi del pontificato dicevasi in Roma che Michele Bonelli sarebbe diventato cardinale.8 Di fatti ai 6 di marzo del 1566 av- 1 V. la * lettera di Caligari a Commendone del 2 febbraio 1506 in Lett. di tirine. XXIII, n. 88, Archivio segreto pontificio. 2 * « S’intende che Farnese s’andava apparecchiando la via al papato il die venuto alle orechie del Papa lia detto che fa male et che ce lo farà intendere». Arco ai 16 di febbraio del 1566, Archivio di Stato in Vienna 3 V. la * lettera di Caligari addotta in n. 1. 4 * Avvito di Roma del 19 gennaio 1566. Vrb. lOlfi, p. 166, Biblioteca Vaticana. Cfr. Cakaccia presso Ladebchi 1566. n. 34. 3 V. Avvito di Roma del 26 gennaio 1566, Vrb. J0Jf0. p. 170b, Biblioteca Vaticana e la ‘lettera di Caligari del 26 gennaio 1566, loc. cit., Archivio segreto pontificio. 8 Gardina sposò in prime nozze Marcantonio Manlio, in seconde Bartolomeo Gallina. Morì nel 3548. Cfr. Bruzzonk in Rii', di Alessandria X 2 (1901), 27. ' • anche * Diversi appunti e notizie d. famiglia Bonelli in Archivio Bone1 li 1 Villa Le Selve presso Signa (Toscana). In questo archivio, di cui pel primo s é servito il prof. Dengel, non trovansi purtroppo gli atti dell’antico archivio Bonelli in Roma, che giusta i dati di Ladebchi e Garampi ivi dovrebbero sospettarsi. ; V. * Avviso di Roma del 24 febbraio 1566. Vrb. lOty), p. 185b, Biblioteca Vaticana. Cfr. Polaxci Epist. in Anal. Bollanti. VII, 61; Steujhtiber I-’ 62. 8 * Arvviso di Roma del 12 gennaio 15(>0. Biblioteca Vaticana. V. App. n. 3. Nella sua * relazione del 27 febbraio 1560 C. Aldrovandi dice Michele Bonelli giovane di buoni costumi. Archivio di Stato in Bologna.